Dal potenziamento delle cure, ai percorsi ritagliati su misura per le donne fino alla situazione pandemica. Ecco gli interventi della mattinata

Al Santa Maria della Scala è in corso da questa mattina il convegno “Dalla parte delle donne” dedicato alle patologie che riguardano l’universo femminile. Presenti per l’occasione numerosi volti della medicina locale e non, ospite d’eccezione della kermesse il sottosegretario di Stato alla salute Pierpaolo Sileri. L’incontro è stato dunque l’occasione per ragionare sulla sanità post Covid e fare il punto della situazione.

“Finalmente si torna in presenza con un tema che si sposa perfettamente con il mio indirizzo di disciplina – ha così introdotto il convegno il direttore sanitario Roberto Gusinu – sono orgoglioso di lavorare per un’Azienda che pone l’attenzione verso la sensibilità della popolazione, un’Azienda che ha sviluppato una serie di percorsi formativi e accademici con cui abbiamo potuto collaborare in un periodo molto difficile – dice cosi riferendosi al Covid – è stato arduo ma ci siamo attrezzati per contrastarlo, ringrazio quindi tutti operatori sanitari che si sono dedicati a questa sfida”.

“La salute femminile – ha detto professor Errico Zupi, direttore della ginecologia dell’Aou senese – è un bene primario e collettivo la cui tutela non deve conoscere ostacolo e limitazioni. Le sensibilità nei confronti delle patologie che colpiscono l’universo femminile è cresciuta negli ultimi anni, questa esponenziale consapevolezza deve trasformarsi in uno stimolo al potenziamento dell’accesso alle cure, all’educazione e alla prevenzione“.

L’accesso alle cure primarie è stato d’altra parte uno tra i temi cardine della pandemia, un diritto che come ha sottolineato il presidente dell’Ordine dei medici ed odontoiatri di Siena Roberto Monaco: “Deve essere tutelato, come gli operatori sanitari hanno fatto e, talvolta hanno pagato con la loro vita, per tutelarlo in tempo di pandemia. Sono 373 i medici deceduti, persone che non possono raccontare ai nipoti quella passione che, come medici, ci rende unici”. Ma l’aspetto interessante è che l’esperienza pandemica ha finalmente: “Cambiato la rotta: se prima la sanità veniva considerata una spesa oggi invece è pensata come un investimento imprescindibile. A livello locale – conclude Monaco – devo ringraziare il sindaco perché quando inizialmente i nostri medici non avevano le mascherine ha fatto un’operazione per la distribuzione nell’ospedale”.

A riprendere il tema lo stesso sindaco di Siena Luigi De Mossi: “35mila sono i dispositivi di sicurezza che abbiamo mandato anche alla regione Toscana. Questo è stato possibile grazie al gemellaggio che abbiamo con una città estera. E’ stata la capacità di relazione a permettere questa consegna e ciò sottolinea ancora una volta l’importanza della collaborazione tra le istituzioni, al di là delle posizioni”. Sul Biotecnopolo ha poi detto: “Dobbiamo arrivare ad una filiera completa, anche industriale. E’ necessario cioè ricollocare la città a livelli e fasce diversi oltre che per gli scienziati quindi è necessario per la città ricollocarsi su svariati settori. Dobbiamo allora puntare non solo sul Biotecnopolo ma in generale sulla sanità che è il tema centrale di questa amministrazione come lo è sempre stato in questi primi 4 anni perché – conclude – se viviamo bene è solo grazie ai medici”.

Ma a parlare di Biotecnopolo in particolare è stato il rettore dell’università di Siena Francesco Frati: “La nostra realtà cittadina sarà al centro dell’attenzione nei prossimi anni nell’area delle scienze della vita e nelle discipline della salute. ricordo l’investimento sul Biotecnopolo presente nella legge finanziaria, ricordo anche l’investimento dell’hub pandemico e i finanziamenti del Sistema Sanitario e quelli che la ricerca dell’area medica intercetterà sul Pnrr. Ma anche – aggiunge – su quello che vorremmo costruire, c’è un bando aperto sull’ecosistema delle scienze che in Toscana farebbe arrivare risorse su ricerca e sviluppo delle scienze applicate alla medicina transalazionale“.

La parola è quindi passata all’ospite della giornata, il sottosegretario di Stato alla Salute, Pierpaolo Sileri: “E’ necessario portare avanti ciò che abbiamo fatto fino ad ora, cercando laddove non ci sono, di monitorare e potenziare tutti quei percorsi che fanno sì che la medicina venga ritagliata su misura della donna. Questo – ribadisce Sileri – è il nostro impegno”. Fatto il punto della situazione sulla pandemia che in qualche modo ha ridisegnato la medicina del futuro e lo stesso Ssn: “Abbiamo una mole di pazienti non Covid rimasti indietro, prevenzione anzitutto. Poi necessario procedere con il recupero delle liste d’attesa a livello nazionale, aiutiamo la regione in questi percorsi attraverso i finanziamenti e poi stiamo disegnano il novo Ssn con un restyling degli ospedali e, allo stesso tempo, potenziamo il sistema periferico con una continuità tra i due sistemi per stare più vicini ai pazienti”.

Il sottosegretario ha parlato anche del graduale riavvicinamento alla normalità: “È possibile la recrudescenza del contagio ma vedo difficile che l’Italia possa tornare con il sistema a colori se le persone continueranno a vaccinarsi, credo che la fase peggiore della pandemia sia terminata, ci stiamo piuttosto avvicinando ad una fase di endemia. Vuol dire che il Sars Cov 2 e le future varianti si faranno sempre più “leggere” per via della vaccinazione e saranno tali che basterà fare una vaccinazione annuale, simile a quella antinfluenzale. Ma, detto questo, non abbandoniamo le cautele”.

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