Finisce il secondo inverno delle società di contrada e, finalmente, i contradaioli possono tornare a vivere i loro spazi. Dopo i lunghi mesi di lockdown e la lunga attesa del via libera dettata anche dal dover individuare le giuste accortezze per attenersi alle normative vigenti, le società riaprono le porte e lo fanno in tutta sicurezza, dopo che anche Sei Toscana, nei primi giorni del mese, si è occupata di sanificare tutti gli ambienti delle 17 consorelle.

Per adesso, niente pranzi e cene, aperti solo i bar con l’obbligo di rispettare le distanze. All’arrivo in contrada, verrà misurata la febbre e registrata la presenza in un registro che dovrà poi essere conservato per i successivi 14 giorni. Obbligo di mascherina e di sanificare gli ambienti giornalmente.

La pandemia ha purtroppo tolto ai contradaioli la gioia del Palio e la paura era quella di dover attendere molto anche per tornare a vivere la propria contrada. La gioia di rimettere piede nei luoghi del cuore è tanta e aiuta a superare questa lunghissima estate senza tufo in Piazza.

Le operazioni di sanificazione si sono svolte su tre giorni e hanno visto all’opera 2 squadre con 4 operatori qualificati  di Sei Toscana dotati di tutta la strumentazione necessaria per effettuare interventi di questo tipo: tute antibatteriche, guanti, mascherine, occhiali e attrezzatura capace di sanificare i locali con prodotti certificati in base a quanto previsto dalla normativa europea UNI EN 13697 e rispondenti alle recenti linee guida e documenti di indirizzo emanati dagli Istituti nazionali preposti. Il 3 giugno i lavori hanno interessato le sedi di società di Bruco, Lupa, Istrice, Drago, Civetta e Giraffa. Il 4 giugno, è stata a volta di Leocorno, Nicchio, Montone, Torre, Onda e Tartuca. Operazioni concluse con la sanificazione dei locali di Aquila, Chiocciola, Oca, Pantera e Selva.

“Questo intervento rappresenta per noi un motivo di orgoglio – commenta il direttore tecnico di Sei Toscana, Giuseppe Tabani – ed è un’ulteriore conferma del rapporto che si è instaurato fra Sei Toscana e le Contrade. Una collaborazione, visto il ruolo e l’importanza che le Contrade ricoprono qui a Siena, fondamentale e che proseguirà in futuro interessando altre specifiche azioni legate al servizio che la società svolge in città. Siamo felici di aver contribuito, nel nostro piccolo, alla prossima riapertura di queste strutture che significano ‘casa’ per tutti i contradaioli”.

A seguire le operazioni, erano presenti anche Francesco Cillerai, governatore della Nobil Contrada dell’Oca e Laura Vannini, presidente della Società l’Alba della Nobil Contrada del Bruco e coordinatore dei presidenti di Società.

“Purtroppo questo spiacevole periodo ci ha coinvolti tutti e giustamente le società di contrada hanno risposto in maniera rispettosa alla richiesta di chiusura totale dei propri locali – dice il coordinatore dei presidenti di Società Laura Vannini –. Siamo però felici che sia arrivato il momento della riapertura e siamo oltremodo contenti di farlo in sicurezza avendo affidato alla cura di Sei Toscana l’intervento di sanificazione condiviso e adottato da tutte le 17 contrade. È un piacere interagire con questa azienda con cui già lo scorso anno avevamo collaborato per l’iniziativa del plastic free”.

“Dopo tre mesi esatti dalla chiusura – afferma Francesco Cilleraigovernatore della Nobil Contrada dell’Oca – finalmente i nostri contradaioli potranno riappropriarsi, se pur con le dovute cautele previste dal protocollo, di quei luoghi che per tutti noi rappresentano la seconda casa. L’importante è partire con il piede giusto anche in termini di sicurezza e per far questo ci siamo avvalsi della professionalità e della collaborazione di Sei Toscana. Per questo desidero ringraziare a nome di tutte le Contrade il Dr Giuseppe Tabani e Carlo Becatti per l’impegno e la vicinanza dimostrata nel tempo nei confronti delle Contrade. Un rapporto di collaborazione che nasce da lunga data e spero che continuerà a generare quelle sinergie indispensabili per un proficuo lavoro di entrambe”.

Ecco le foto della sanificazione nella contrada dell’Oca:

foto @lucalozzi

Arianna Falchi
Penna e cuore, dal 1991. Credo nella potenza delle parole, unica arma di cui non potrei mai fare a meno. Finisco a scrivere sui giornali un po' per caso, ma è quella casualità che alla fine diventa 'casa' e ho finito per arredarla a mio gusto. Sono esattamente dove vorrei essere. Ovvero, ovunque ci sia qualcuno disposto a leggermi.

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