Si apre l’8 aprile al Santa Maria della Scala “Start. Un incessante inizio”, con oltre trenta opere dell’eclettico artista torinese

Oltre trenta opere di uno dei protagonisti indiscussi nel panorama contemporaneo della sperimentazione artistica nazionale e internazionale: il complesso museale Santa Maria della Scala dal prossimo 8 aprile ospita “Aldo Mondino. Start. Un incessante inizio” a cura di Vittoria Coen. La mostra racconta l’incredibile ricerca artistica di Mondino che spazia attraverso l’uso di tecniche e materiali diversi, dai semi dei primi tappeti, ai lavori con lo zucchero e con il torrone, dal ferro al bronzo e alla ceramica, dal caramello al cioccolato, dal vetro all’eraclite, fino ad approdare alla pittura ad olio su linoleum.

Un artista che attraversa il tempo e lo spazio in modo straordinariamente sorprendente, con uno sguardo aperto e curioso rivolto all’Oriente, al mondo arabo, al Nord Africa, all’India, alla tradizione ebraica. Compaiono sulla scena dervisci, sultani, rabbini, fino alle popolazioni di origine subsahariana.

D’altronde l’artista torinese è stato prima di tutto un viaggiatore curioso che ha riportato questa passione nelle sue opere, raccontando mondi esotici ed etnie eterogenee: un mondo fantastico in mostra negli spazi del Santa Maria della Scala, l’antico ospedale senese che fin dal 1200 è stato un luogo di accoglienza di viaggiatori e pellegrini. 

La mostra si articola attraverso opere realizzate in un arco temporale compreso tra gli anni ottanta e i primi anni duemila, tra dipinti su linoleum e sculture di medie e grandi dimensioni provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, in un percorso coinvolgente teso all’approfondimento di una visione simultanea dell’evoluzione poetica di questo grande artista. Particolarmente affascinante il tema arabo, nato alla metà degli anni Ottanta, che dà origine a figure che si muovono in uno spazio immaginario: donne algerine, ebrei di Costantina, mercanti, questi ultimi, raffigurati tra la seconda metà degli anni novanta e il 2001, visti in Marocco.

Sono ritratti esotici di uomini in abiti tradizionali che espongono la loro merce, lana, mollette e souvenir vari, intensi fotogrammi che ci portano in un mondo e in abitudini di vita completamente diverse dalle nostre. I dervisci, invece, danzano in una preghiera collettiva che li porta a levitare nell’aria, in un abbraccio ideale avvolto dalla spiritualità, accanto ai rabbini, i maestri, i saggi, che tanto hanno affascinato l’artista.

E’ artista a tutto tondo, Aldo Mondino, poliedrico e curioso, dandy ed eccentrico, che racconta nelle opere le mille esperienze fatte, sempre accompagnate da una curiosità intellettuale instancabile e vera.

La mostra, allestita negli spazi del VI livello di Palazzo Squarcialupi, è organizzata dalla Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala in collaborazione con l’Archivio Aldo Mondino ed è realizzata grazie al contributo di Ars Movendi.

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