Le ultime due note della società sono la ciliegina sulla torta di una stagione in cui è successo tutto e il contrario di tutto: la Gazzetta di Siena si asterrà dal pubblicarne altre, tanto non si avverano

Si è cominciato dallo scorso autunno con le conferenze stampa a singhiozzo, fino a arrivare a un vero e proprio silenzio stampa, immotivato se non per frenare l’irruenza del mister Pagliuca prima e alcune, a conti fatti, farneticanti dichiarazioni del presidente poi. Era addirittura fine ottobre, quando la squadra proprio male non sembrava andare e, al di là di qualche scricchiolio su fornitori e settore giovanile, il futuro sembrava più roseo. Forse era un presagio: guardate che le cose non andranno bene, forse è meglio stare zitti. O forse, semplicemente, l’incapacità di governare dichiarazioni e uscite ha fatto propendere per il silenzio, che è comunque, spesso, d’oro. Non come i conti del presidente Montanari, insomma, a quanto deriva dai fatti oggettivi, ossia i mancati pagamenti che hanno causato le penalizzazioni, senza tornare su fornitori e altro.

Il quale presidente comunque ha deliziato tutta la platea senese, a Natale, con l’ormai famosissima “letterina a Babbo Natale” che, crediamo, rimarrà negli annali. Non quelli sapientemente custoditi da Nicola Natili, però, che narrano le vicende della Robur. Ripercorrere tutti i “vorrei” espressi in quel comunicato stampa di dicembre sarebbe perfino troppo. Il problema è che non ci siamo fermati lì: siamo (sono) passati anche a continue dichiarazioni sul via ai lavori allo stadio, come da contratto sottoscritto e stipulato (a casa nostra un contratto è un contratto e va rispettato), sulla stabilità societaria, sul calcio femminile, sul settore giovanile, sullo staff medico, sui preparatori, con malattie improvvise, vere o presunte che siano state. Per non parlare del campo sportivo di Quercegrossa, campo utilizzato per un paio di volte o della trattativa, data per conclusa, per la mitica Robur City a Maltraverso.

La ciliegina sulla torta, secondo il nostro modesto parere, è rappresentata dalle ultime due note diramate dal Siena: sull’ennesima penalizzazione e sulle dimissioni del direttore Salvini. Affermare di voler opporsi in tutti i gradi di giudizio quando non si è pagato (e non è la prima volta) i dovuti contributi è stucchevole: magari si spera che i playoff che si svolgeranno senza il Siena fra pochi giorni siano poi annullati e si possa ricominciare tutto daccapo con la Robur in campo. Tutto ci sta, a noi basterebbe che i debiti siano saldati. Forse ancora più stucchevole è dichiarare che la società stia pensando all’organigramma 2023-2024 al momento delle dimissioni di Salvini. Magari ci si sta pensando davvero, prima però si dovrebbe iscrivere la squadra?

Arrivati a questo punto, ma ci siamo molto limitati nel descrivere la situazione, secondo La Gazzetta di Siena la società (e tutto ciò che viene comunicato dalla società) non ha più credibilità e quindi ci asterremo da pubblicare qualsiasi nota ufficiale provenga dalle stanze bianconere. Visto che praticamente tutto quello che viene comunicato non si avvera, siamo sicuri che i nostri lettori, pochi o tanti che siano, ne possano fare a meno.

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