Il documento approvato dal consiglio comunale di Siena con i voti della maggioranza

“Supportare la Fondazione Mps in un’azione giudiziale”. Così il documento approvato dal consiglio comunale, al temine della seduta monografica sul Monte dei paschi di Siena che si è tenuta oggi all’interno del Santa Maria della Scala. Il documento, presentato da Forza Italia ed emendato dalle altre forze di maggioranza, non ha ricevuto l’unanimità del consesso cittadino. Non sono stati approvati gli atti presentati dalla minoranza. Non si è dunque raggiunta l’unanimità del documento finale, così come auspicato in apertura di seduta.

Il documento “dà mandato al sindaco di intraprende, in collaborazione con gli altri enti competenti (Fondazione Mps, Provincia, Regione, parlamentari eletti nel territorio), tutte le azioni necessarie sotto il profilo istituzionale e legale al fine di supportare la Fondazione MPps affinchè la stessa tuteli, in via giudiziale nei confronti di tutti i soggetti responsabili, i propri diritti e interessi e richieda adeguato indennizzo con le conseguenti positive ricadute economiche, sociali sulla nostra comunità“. Inoltre si chiede di “relazionarsi con i rappresentanti del Governo (insieme agli esponenti degli altri enti territoriali coinvolti) al fine di valutare come gli interessi del nostro territorio vengano rispettati nelle future operazioni” e, infine “avvalersi di un advisor affinché si valutino tutte le possibili risoluzioni alla trattativa in essere”.

Nel documento si legge anche che “la Banca Monte dei Paschi di Siena è un ente finanziario che è nato e cresciuto nel territorio Senese e Toscano; la sua storia pluricentenaria si è sviluppata intorno alla realtà sociale e economica del nostro territorio. Lo sviluppo che la Banca ha avuto nel corso del ‘900 è stato ottenuto grazie alla lungimiranza e alle capacità di persone senesi e toscane che hanno saputo far crescere a livello nazionale ed internazionale l’ ente”.

“La connessione con il nostro territorio – prosegue l’atto – non è solo di natura storica; infatti la Banca Monte dei Paschi di Siena rappresenta tutt’oggi una delle maggiori fonti di lavoro e di sviluppo economico nel territorio del nostro comune, della provincia e della regione”.

“Il radicamento territoriale – prosegue l’atto – è dimostrato dai dati di mercato; infatti secondo dati Bankit in Toscana la Banca Monte dei Paschi ha quote di mercato del 14,30 per cento sulla raccolta diretta e del 13,80 sugli impieghi. I dati dell’occupazione della Banca MPS nella nostra Provincia, secondo le fonti sindacali, sono i seguenti: in provincia di Siena sono occupati 2600 addetti così dettagliati: 1800 Direzione Generale, 300 al Consorzio e 500 in rete. Se si allarga il conto alla Regione toscana si devono aggiungere altri 2800 addetti, di cui 1150 sulla piazza di Firenze, 300 su Livorno, 235 su Grosseto. A livello nazionale la Banca conta oggi su circa 20000 dipendenti; si evidenzia quindi come la Banca abbia in Toscana un quarto del totale dei propri addetti”.

“I detti numeri – si legge – non tengono poi conto degli addetti delle società partecipate e delle aziende dell’indotto. Il Gruppo Monte dei Paschi di Siena rappresenta la prima fonte di lavoro dipendente nella nostra Provincia e nella nostra Regione. Da questi numeri si evince come il legame con il territorio Senese e Toscano sia e debba restare indissolubile. Oggi lo Stato, a seguito dell’operazione di burden sharing prevista dalla direttiva europea BRRD emanata nel 2017, e delle successive cessioni di crediti deteriorati, è proprietario del 64% del capitale; Il gruppo Generali detiene il 4% e Banca MPS Spa (mediante azioni proprie) il 3% (fonte CONSOB 8 dicembre 2020)”.

“Secondo le dette direttive – prosegue il documento – della commissione europea lo Stato entro il dicembre 2021 dovrà effettuare una cessione a privati delle quote di sua proprietà sulla Banca. La futura operazione di privatizzazione del capitale della Banca comporta il rischio di completa delocalizzazione delle strutture di direzione generale presenti sul territorio senese e toscano, con conseguenti riflessi estremamente negativi per l’ occupazione sul nostro territorio. Si prende atto anche dei risultati gestionali che sono stati riportati ed evidenziati nel comunicato stampa del 18/12/2020 che vedono evidenziata una situazione critica anche ai sensi dell’art. 2446 del c.c. Inoltre anche un diverso assetto territoriale della rete, conseguente ad un eventuale fusione della Banca in un altro gruppo, potrebbe arrecare rilevanti conseguenze negative nei confronti del tessuto imprenditoriale della nostra Regione”.

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