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“Sentenza mortificante e deludente che conferma i dubbi sull’efficienza della giustizia italiana”

L’Associazione Pietraserena, attraverso una nota, ha commentato l’assoluzione di Giuseppe Mussari e Antonio Vigni nella sentenza di appello su Mps.

“La sentenza di assoluzione – afferma l’Associazione Pietraserena – nei confronti di tutti gli imputati implicati sul caso Mps sulle presunte irregolarità nelle operazioni di finanza strutturata effettuata dopo l’operazione Antonveneta appare ‘sconvolgente’, un ‘colpo di spugna offensivo nei confronti dei dipendenti della banca, dei risparmiatori che hanno perso dei capitali e del territorio di Siena che si è visto depauperare una ricchezza costruita nei secoli'”.

“Si rimane sconcertati da questo tipo di giustizia – prosegue l’Associazione Pietraserena -, che ci ha messo più di dieci anni per andare a sentenza, per poi dare luogo ad una contraddizione così grande fra primo e secondo grado, una cosa mortificante e deludente, quasi una provocazione per il cittadino comune, che si aspetterebbe una giustizia veloce e coerente. A prescindere dal merito dell’inchiesta e del processo, per cui sembrava ci fossero motivazioni ben fondate dopo anni di lavoro, vedere in primo grado una condanna a sette anni per diversi imputati e in secondo grado un’assoluzione sembra una presa in giro. Ci sarà un disegno mirato a disinnescare altri procedimenti in corso?“.

“Non erano stati già valutati tutti gli elementi per capire se ci fossero varie responsabilità – continua l’Associazione Pietraserena -, oltre quelle sul piano tecnico ed economico, non solo di Mussari, Vigni e Baldassarri, ma molto più ampie e che coinvolgevano gli organi di vigilanza, la Banca d’Italia, la Fondazione Montepaschi e non ultimi i vari Governi e tutto il sistema dei partiti ? A questo punto sarà importante leggere le motivazioni di questa sentenza”.

“Questa vicenda del Montepaschi – conclude l’Associazione Pietraserena -, appare una conferma ai tanti dubbi sull’efficienza della giustizia italiana, che ha bisogno di riforme sostanziali, ben oltre quelle recentemente approvate. Chi ha le colpe di questo disastro? Chi ha responsabilità precise nella distruzione di un patrimonio stimato in 50 miliardi di euro?”.

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