Anche nella cittadina di Buti si tiene una manifestazione dove i fantini rappresentano le contrade

Quando si dice la parola “Palio”, si penda subito a Siena. Eppure dal Medioevo fino ai giorni nostri, non sono poche le località che hanno organizzato vari tornei tra contrade, o terzieri, o semplicemente “quartieri”.

Se fino a prima della guerra diversi erano i “Pali del ciuco” con asinelli che gareggiavano, oggi sopravvivono diversi eventi anche fuori dalla Provincia di Siena.

E’ il caso del Palio di Buti, simpatica cittadina in Provincia di Pisa, al confine con il territorio Lucchese e con i monti, il quale ogni anno riesce a coinvolgere migliaia di spettatori e di curiosi, per una festa dove la tradizione torna a vivere ai nostri giorni.

Si correrà domenica 22 gennaio alle 14.30 il Palio delle Contrade di Buti, nella principale via urbana: si tratta di una manifestazione antica, incentrata su una corsa di cavalli condotti da fantini, in rappresentanza delle sette contrade del paese, iscritta al registro delle manifestazioni storiche della Regione Toscana.

Queste domeniche, in molte delle nostre chiese, si sarà tenuta, alla fine della liturgia, la benedizione degli animali.

Il Palio di Buti affonda le radici nella Festa di Sant’Antonio Abate, patrono degli animali: un tempo proprio su sagrato della chiesa venivano portati tanti cavalli, e nel XIX secolo iniziarono le prime corse, con competizioni che proseguirono fino al 1960.

Nel 1961 nacque il Palio delle contrade, che diede forme ufficiali: alla vincitrice spettava ieri, come oggi, l’ambito “Cencio”, dipinto da importanti artisti del territorio, con il privilegio di poter tenere la statua di Sant’Antonio abate nella propria chiesetta rionale, insiema al gonfalone storico.

Una manifestazione attorno alla quale ruotano molti eventi in tutto il mese, e che vede la stretta collaborazione tra Comune, parrocchia, contrade, e pure alcune istituzioni bancarie del territorio, per un evento fuori dal tempo.

Paolo Moschi
Un etrusco con gli occhi puntati sulla Valdelsa. Aperto a tutto quanto si muove nelle città e nei paesi a nord di Siena, per raccontare la vitalità di terre antiche e orgogliose, ma anche dal cuore grande

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