Istituto Superiore Tito Sarrocchi

All’Istituto Superiore Tito Sarrocchi tutto è ponto per la ripartenza di domani. Nuovi spazi per aule più capienti, istallazione della fibra ottica, computer touch screen e nuove disposizioni per l’ingresso e l’uscita. Ecco cosa cambia

E’ ufficialmente iniziato il count down per la riapertura delle scuole. Domani, infatti, le disposizioni pensate dal governo e attuate nei singoli istituti saranno finalmente messe alla prova. Basteranno le misure di sicurezza designate o si poteva fare di meglio? Per capire come stanno affrontando la situazione le scuole di Siena siamo andati all’Istituto di Istruzione Superiore Tito Sarrocchi e ne abbiamo parlato con il Dirigente scolastico Stefano Pacini.

Come vi state organizzando per la riapertura?

Intanto già il fatto che ci siamo adeguati alla data di domani è, per certi versi, un segno di normalità. Non dovremmo aver bisogno di ritardare l’accesso e possiamo accogliere tutti gli studenti. Siamo ottimisti puntiamo a ricostruire la nostra comunità scolastica, quindi ad avere tutti gli insegnanti e i ragazzi in classe con tutte le cautele previste ed applicando tutte le iniziative pensate per tale situazione.

Per quanto riguarda le misure di distanziamento, come avete ripensato gli spazi?

Se negli anni scorsi abbiamo cercato di piegare le esigenze della classe agli spazi, spostando delle aule, stavolta abbiamo adattato gli spazi alle classi, con qualche piccolo sacrificio. Sono stati fatti lavori di piccola edilizia, ad esempio abbattendo i muri ma sono ancora in corso altre iniziative per avere degli spazi ancor più adatti. Contiamo di avere lunedì mattina spazi sufficientemente grandi per essere tutti più tranquilli.

Quindi non avete diviso le classi?

Non c’è stato bisogno di dividere la classe. Abbiamo mantenuto l’integrità del gruppo anche perché attraversare il periodo della formazione superiore con riferimento forte alla propria classe è una ricchezza, perché si cresce insieme.

Banchi monoposto, ne avete fatto richiesta?

Li abbiamo già tutti. Ne abbiamo fatto solo una piccola richiesta perché nel ridisegno di alcune aule, con i lavori di piccola edilizia, si è creata l’opportunità per avere una ventina di banchi in più però ci siamo comunque attrezzati da subito per mettere i ragazzi in banchi singoli. La politica del banco singolo è sempre stata perseguita al Sarrocchi.

Come saranno le lezioni, solamente in presenza o verrà adottata anche la modalità a distanza?

Il nostro obiettivo rimane quello di avere tutti i ragazzi a scuola e mettere gli insegnanti in condizioni di fare lezione in modo abituale. Siamo comunque pronti nel caso insorgessero problematiche particolari, siamo pronti a passare alla didattica a distanza o a forme intermedie. Quindi oltre al piano b abbiamo anche il piano c che è quello di fruizione in parte in presenza e in parte a distanza, delle lezioni. Per questo abbiamo aggiunto le fibre ottiche all’edificio in modo da avere possibilità di banda anche in upload, anche per fare streaming a partire dalla scuola. In tutte le aule c’è un computer nuovo touch, utilizzabile anche per il disegno. I corsi sono già stati attivati, quindi siamo pronti dal minuto successivo all’eventuale nascita di problematiche simili, a partire con gli 850 corsi che sono stati predisposti e che sono pronti e caricati nell’area di cloud dell’istituto.

Orari di ingresso e di uscita, come vi siete organizzati?

Il problema che abbiamo avuto è stato quello del link con il sistema dei trasporti. Considerando che il nostro istituto vede molti ragazzi venire anche da fuori provincia, questo poteva essere un problema. Abbiamo cercato di ovviare sia dividendo in 2 turni differenziati l’ingresso e l’uscita di tutte le classi, (questo già un po’ scagliona gli ingressi) sia aumentando i numeri degli ingressi portandoli da 3 a 7, sfruttando anche le opportunità offerte dall’edificio. Così, diminuendo il numero di ragazzi per ogni ingresso e avendo degli ingressi in corrispondenza delle proprie classi evitiamo l’afflusso. I ragazzi, infatti, via via che arrivano potranno procedere nelle classi senza affollarsi all’esterno o attendere troppo. Orari scaglionati fin che basta.

Lavoratori fragili, come li gestirete?

C’è stata una delibera della regione del 9 settembre, un pochino tardiva, e ancora ieri c’è stato un altro incontro con le Asl, il personale medico del servizio di prevenzione, i presidi, gli insegnanti e i referenti Covid. Sono state date più precise indicazioni. Non è sufficiente avere o aver avuto o avere in famiglia patologie di varia gravità per definirsi lavoratori fragili, occorre che ci siano deficit immunitari. L’esigenza di non venire a contatto con i ragazzi, che può essere attestata solo dal medico di famiglia non è propriamente compito della scuola. È compito della scuola, però, mettere a disposizione un medico competente, che segue la scuola e valuta le eventuali richieste fatte dal medico di famiglia.

Referente Covid, lo avete già individuato?

Ne abbiamo due di referenti Covid. La professoressa Paola Calise Piro e il professore Nicola Donatucci hanno assunto questo incarico con responsabilità ma anche con un certo orgoglio perché è un modo forte di vivere l’insegnamento. È una funzione di servizio, contiamo di riuscire a coprire le esigenze scolastiche di una scuola con 1635 studenti come la nostra.

Ci sono al momento cattedre vacanti nel vostro istituto?

E’ una scuola molto attrattiva. Quest’anno qualche problemino in più rispetto agli scorsi anni lo avremo. In un corpo docente di 180 persone si parla di un numero, tra supplenze annuali e brevi, tra i 20 e i 30 che ad ora non sono ancora stati indicati dall’ufficio scolastico provinciale ma attendiamo che ci vengano indicati e poi messe a disposizione le graduatorie provinciali per le supplenze brevi.

L’intervista al Dirigente scolastico dell’Istituto Superiore Tito Sarrocchi, Stefano Pacini

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