Quali saranno le nuove modalità di ripartenza scolastica? quale la data di riapertura? Lo scenario sarà più chiaro domani 4 gennaio nell’incontro tra Ministero dell’Istruzione e sindacati

Prevista nelle diverse regioni tra il 7 e il 10 gennaio, la ripartenza scolastica fa discutere. Se infatti l’obiettivo del governo è quello di “tutelare la didattica in presenza”, la corsa dei contagi spinge alcune Regioni a chiedere di riprendere con la didattica a distanza. Per il momento continua ad essere in vigore il decreto Natale che conferma la scuola in presenza fino al termine dello stato di emergenza (prorogato al 31 marzo 2022). Ma la situazione epidemiologica e l’avanzamento repentino della variante Omicron potrebbero far slittare il rientro a scuola e spingere il Governo ad intraprendere nuove modalità di riapertura.

Lo scenario sarà più chiaro domani martedì 4 gennaio quando il Ministero dell’Istruzione incontrerà i sindacati per discutere delle modalità di riapertura degli istituti scolastici. Allo studio ci sarebbero nuove regole in tema di quarantena che differenzierebbero tra alunni vaccinati e non vaccinati. Il 5 gennaio invece, in occasione della riunione del Consiglio dei Ministri per sciogliere il nodo del Super Green Pass per tutto il mondo del lavoro, non è escluso che arrivi qualche delucidazione in più anche sulla scuola. Per limitare il diffondersi dei contagi ma per preservare al massimo le lezioni in presenza, le Regioni puntano ad escludere la dad per gli alunni vaccinati nel caso in cui vengano riscontrati due studenti positivi nella stessa classe. Le proposte potrebbero essere discusse dal governo nelle prossime ore.

Ai sindacati invece non piace l’idea di lezioni miste (in parte in presenza e in parte a distanza) come si verificherebbe se venissero confermate le richieste delle Regione sulla quarantena: “Chi segue in classe ha bisogno di tutta l’attenzione dell’insegnante Chi invece è in dad ha tempi diversi e necessita di proposte più essenziali. Non si possono bloccare gli studenti in quarantena per 5 ore davanti al pc”, ha detto la segretaria della Cisl Scuola Maddalena Gissi. Dello stesso parere anche la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia: “Non si può pensare di discriminare i bambini, prevedendo per alcuni la dad e per altri la frequenza in presenza”. Meglio cercare allora di: “Innalzare i livelli di sicurezza delle nostre scuole – ha detto Rossano Sasso sottosegretario all’Istruzione insieme a Floridia – con dispositivi di areazione e ventilazione, mascherine Ffp2 e un rafforzamento dei sistema di tracciamento. Intanto il sottosegretario al Ministero della Salute Andrea Costa si è detto convinto che riuscirà a “rispettare la riapertura dell’anno scolastico e l’inizio delle lezioni per il 10 gennaio” e che per il rientro “sono state stanziate risorse importanti” per il monitoraggio dei casi Covid e lo screening dei tamponi.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui