Le scuole superiori della Toscana torneranno in classe l’11 gennaio. L’assessore all’istruzione del Comune di Siena Paolo Benini ci spiega il suo punto di vista

Metà studenti a scuola, l’altra metà in didattica a distanza, orari di entrata e uscita sfalsati ma anche squadre di steward alle fermate di bus e treni per evitare eventuali assembramenti. La Toscana è pronta a riaprire i battenti delle superiori da lunedì. Questa la situazione dopo le feste natalizie.

Anche le scuole di Siena si stanno preparando ad affrontare la riapertura, prevista per lunedì prossimo, con la mobilitazione anche del trasporto pubblico locale. Riapertura giusta o meno? Ne abbiamo parlato con l’assessore ai servizi all’infanzia, istruzione, università, formazione e sport Paolo Benini.

Questo continuo stillicidio sulle aperture, prima il 7 poi l’11 non va bene. Le scuole superiori dovrebbero rimanere chiuse almeno fino alla fine di gennaio, dico questo -spiega Benini- perché proprio ieri è è uscita una classifica dell’Istituto Superiore di Sanità dove si evidenzia che dei nuovi contagiati 1 su 3 è minorenne”.

Ma il presidente della Toscana, Eugenio Giani sembra di tutt’altre convinzioni, sicuro che un ritorno in classe, seppure precoce, sia fondamentale per recuperare quella socializzazione tanto attesa: “Saremo minoritari ma siamo convinti che il rapporto tra insegnanti e studenti è essenziale”.

Affermazione che Benini definisce: “Frase ad effetto. Dire che si aprono le scuole perché il rapporto tra docente e alunno è centrale, è come fare delle equivalenze tra il litro e il metro, si parla di due cose diverse. Il problema non è il rapporto tra insegnante ed alunno ma la presenza, la vicinanza, la prossemica e quindi la possibilità di contagio”.

Intanto le scuole elementari e le medie, che apriranno per prime, saranno un banco di prova per capire l’efficacia delle misure intraprese: “Per le scuole della fascia 0-6 anni ci siamo organizzati con largo anticipo. Abbiamo immaginato che cosa avrebbe fatto il governo ed abbiamo creato un piano per non farci trovare impreparati. Il personale è stato encomiabile, rispettoso di tutte le norme scritte. Abbiamo creato un protocollo di sicurezza eccellente a cui tutti si sono rigidamente attenuti, in situazioni come queste la disciplina è un elemento fondamentale”.

Ma le scuole superiori, per Benini, dovrebbero rimanere chiuse, soprattutto per attenuare quello che è il nodo cruciale delle scuole, i trasporti: “Se restassero chiuse almeno fino a fine gennaio ci sarebbero risvolti importanti sui trasporti, diminuendo le fonti di contagio”.

A dare una mano alla complicata situazione sugli spostamenti, il progetto ‘Ti accompagno‘: “Ci saranno dei tutor che saranno posizionati nelle fermate più affollate -spiega Benini- avranno lo scopo di facilitare il distanziamento dei ragazzi. Se verranno usate modalità significative, sarà efficace”.

Oltre agli ingressi scaglionati e all’alternanza della didattica a distanza con quella in presenza, sul fronte sanitario, si stanno portando avanti diverse iniziative. E’ il caso di ‘Scuole sicure‘ e ‘Territori sicuri‘ programmi nati per tracciare, grazie ai tamponi, la diffusione del virus, scongiurando l’emergere di focolai legati alle scuole. Ma non convincono molto Benini: “Questi progetti mi sembra siano degli ingoia soldi, con scarsi risultati. È un grosso problema della politica per cui si fanno un sacco di attività, sulla cui efficacia mi permetto di avanzare dei dubbi”.

L’intervista a Paolo Benini, assessore alla scuola e all’infanzia del Comune di Siena.

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