Il presidente della Provincia di Siena interviene sulla proposta che inserisce Pienza e Trequanda tra i luoghi idonei ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti nucleari

“E’ un’ipotesi che credo folle, come è nata morirà”.

E’ sereno il presidente della Provincia di Siena Silvio Franceschelli per quanto riguarda la proposta prevista dalla Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) pubblicata sul sito della Sogin (società incaricata dello smaltimento degli impianti nucleari italiani e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi) e che individua una zona tra Pienza e Trequanda tra le aree idonee alla realizzazione del deposito nazionale dei rifiuti nucleari.

“Sono tranquillo – aggiunge – perchè è un’idea totalmente lontana dalla realtà. Stiamo parlando di un luogo che non ha la vocazione nè le caratteristiche tecniche per ospitare un insediamento di questo tipo. Stiamo parlando di un territorio che è stato dichiarato patrimonio Unesco per il suo paesaggio e questo potrebbe bastare. Ma al di là delle norme paesaggistiche, non ci sono proprio le condizioni specifiche richieste, cioè ad esempio c’è assenza assoluta di viabilità e immagino che una struttura come quella di cui stiamo parlando debba avere vie di comunicazione, ma non semplicemente strade, anche una ferrovia… o no?

Stiamo facendo tutti gli atti necessari a supporto della nostra opposizione, ma non perchè si tratta di scorie nucleari, sarebbe la stessa cosa anche se si parlasse della realizzazione di un’autostrada: le nostre sono osservazioni tecniche, non politiche.

Comprendo la necessità di realizzare un deposito unico per i rifiuti radioattivi italiani, è una scelta necessaria. E comprendo anche che nessuno lo vorrebbe vicino a casa, ma basta andare sul sito della Sogin e leggere quella pagina per capire come questa proposta non stia nè in cielo nè in terra.

Il nostro è un territorio conosciuto in tutto il mondo come meta turistica e per le sue eccellenze enogastronomiche, questa è la sua vocazione da sempre e non può certo diventare, dalla sera alla mattina un sito industriale.

E’ un’idea assurda, lo ribadisco, ed è la sua completa assurdità a farmi stare sereno”.

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