In tutta Italia più di 20 mobilitazioni studentesche per contestare il governo Conte e la sua gestione dell’istruzione pubblica
Questa mattina in piazza San Domenico alle ore 10, si sono riuniti studenti universitari e delle superiori per manifestare contro una situazione che persiste da quasi un anno. In tutta Italia organizzate più di 20 piazze con mobilitazioni studentesche per rivendicare scuole sicure e affermare la contrarietà alla DAD. Essendo stata proclamata giornata di sciopero nazionale da SI Cobas e Slai Cobas, hanno partecipato allo sciopero diverse categorie, compresi i lavoratori della scuola.
Le principali rivendicazione studentesche della giornata di protesta sono la maggiore sicurezza nelle scuole con l’aumento degli spazi scolastici, l’assunzione del personale docente per cancellare le classi pollaio, un trasporto pubblico sicuro e gratuito e un reale tracciamento dei contagi implementando un sistema efficace che consenta tamponi gratuiti per professori e studenti.
“In questo periodo il Governo, invece di tutelare le soliti grandi imprese, dovrebbe investire, per esempio, sui trasporti pubblici, garantendo una maggiore disponibilità dei mezzi che risolverebbero in parte l’attuale necessità di insegnare nelle scuole tramite la DAD, strumento che influisce nella percentuale dei suicidi che ci sono stati da inizio lockdown – incalza Marco Micciarelli, studente universitario ed organizzatore della manifestazione – la DAD deve essere vista come misura speciale, non come prassi come stanno tendendo a fare e ciò succede perché il governo non vuole investire sulle scuole. Noi siamo qui per rivendicare queste condizioni e far sentire la nostra voce”.
Questa nuova forma di didattica ha scatenato non pochi problemi agli studenti delle superiori e non solo, costretti da quasi un anno ad assistere online alle lezioni: “È ormai noto a tutti come la DAD non sia uno strumento di successo dal momento che ha lasciato indietro quei ragazzi che non hanno gli strumenti adatti, come per esempio una wifi buona che possa permettere loro di seguire le lezioni a distanza – racconta Emma Tinelli, studentessa del Liceo Scientifico – io personalmente ho avuto molti problemi di connessione che mi hanno penalizzata, oltretutto, appena siamo rientrati a scuola, ci hanno sommerso di verifiche ed interrogazioni che mi hanno messa in difficoltà”.
Gli studenti si mobilitano dunque contro il Governo Conte II e il suo operato in materia d’istruzione pubblica, duramente penalizzata durante la pandemia senza alcuna misura reale per garantire la sicurezza nelle scuole.
La manifestazione vuole rivendicare un futuro diverso per la scuola pubblica e conquistare una riapertura in sicurezza.
Oltre gli studenti, anche i lavoratori rivendicano la volontà di lavorare in condizioni tutelate attraverso nuovi protocolli anti Covid-19, insieme all’esigenza del rinnovo dei CCNL scaduti, del divieto dei licenziamenti, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, di un salario garantito per i disoccupati, dell’abrogazione dei decreti sicurezza, di più permessi di soggiorno senza ricatti per i lavoratori immigrati, di un nuovo piano di edilizia scolastica, di un sistema sanitario nazionale pubblico realmente gratuito ed accessibile e di un finanziamento di queste misure attraverso un “milioni tax” del 10% sul 10% più ricco della popolazione.
Le foto della manifestazione realizzate da Violante Bonelli
Di seguito le interviste di Gazzetta di Siena allo studente universitario Marco Micciarelli e alla studentessa liceale Emma Tinelli: