Curiosità e stranezze sulla nostra Siena concentrate nelle Bonnie Pills settimanali: Voliamo in Gran Bretagna per incontrare delle contrade… diverse
Forse Grifondoro la vostra via,
culla dei coraggiosi di cuore:
audacia, fegato, cavalleria
fan di quel luogo uno splendore.
O forse è a Tassorosso la vostra vita,
dove chi alberga è giusto e leale:
qui la pazienza regna infinita
e il duro lavoro non è innaturale.
Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio,
se siete svegli e pronti di mente,
ragione e sapienza qui trovan linguaggio
che si confà a simile gente.
O forse a Serpeverde, ragazzi miei,
voi troverete gli amici migliori
quei tipi astuti e affatto babbei
che qui raggiungono fini ed onori!
Harry Potter e la Pietra Filosofale, Capitolo 7
Quanti di voi lettori, come chi scrive, hanno avuto un tuffo nella propria infanzia e adolescenza a leggere la canzone del Cappello Parlante? Di certo che si sia o si sia stati dei Potterhead oppure che si sia solo vissuto lo strabiliante successo di questa opera, è difficile pensare che qualcuno al giorno d’oggi non conosca la saga di Harry Potter.
E se vi state chiedendo, malgrado la nostalgia del passato, come mai abbia iniziato proprio con la canzone che nel primo libro spiegava al pubblico in poche parole le caratteristiche delle Case di Hogwarts, beh vi accontento subito.
La risposta la si può facilmente trovare nella nota di traduzione delle prime edizioni di questi romanzi.
L’ispirazione per la traduzione in italiano di Gryffindor, Hufflepuff, Ravenclaw e Slytherin — e ancor prima per la creazione di tali neologismi da parte di J.K. Rowling — non è altri che la nostra Siena. O per meglio dire, non sono altro che le Contrade di Siena.
Stemmi e colori
Evidente a colpo d’occhio il richiamo alle casate nobiliari di cui il Regno Unito è ricco da secoli, ma ancora di più alla composizione delle nostre contrade. D’altronde ogni casa di Hogwarts ha due colori a rappresentarla, e ha un animale che ne incarna non solo il simbolo ma la vera e propria essenza.
Non è forse vero che la scelta degli animali di rappresentanza delle contrade è qualcosa di peculiare e specifico? Molto spesso collegato al mestiere dei popoli che abitavano certi rioni, o alle loro caratteristiche intrinseche. I motti stessi delle contrade richiamano spesso e volentieri le caratteristiche dell’animale che ne è vessillo.
E così il popolo dei lanini e dei setaioli ha come emblema quello del bruco, colui che produce la seta. O ancora il motto della Contrada Sovrana dell’Istrice è proprio “Sol per difesa io pungo”. E così tutte le altre contrade ci mostrano il senso dietro i propri simboli rappresentativi.
Essenza di fatto
E se da un lato il richiamo logico e di ispirazione superficiale risulta quasi banale, lo è di meno un collegamento ben più profondo.
A Siena, e lo sappiamo bene, ogni contradaiolo — per quanto unico e diverso dall’altro — porta con sé un certo retaggio e un certo non so che in comune con tutti gli altri membri del proprio popolo. Pregi e difetti compresi, ognuno di noi conosce quei malus e quei bonus che sono figli di un certo modo di essere tipico del proprio rione.
Non è forse vero, quindi, che anche questa caratteristica intima del popolo senese è stata sfruttata per edificare il mondo di Hogwarts? La citazione in testa all’articolo è quanto di più evidente si possa richiedere. Un battesimo laico per i senesi, una scelta magica per i maghi e le streghe dell’universo costruito dalla Rowling.
Il risultato, come la si guardi, è molto simile. Tanto quanto capita per le vie di Siena, anche fra i corridoi della Scuola di Magia si riscontrano caratteristiche intrinseche e comuni a chi condivide la Casa di appartenenze. Caratteristiche, appunto, che si collegano all’animale di rappresentanza e a coloro che hanno fondato quelle Case.
Con la rivale in campo
Che mi si passi la citazione a una diversa “trilogia” tutta senese, questa è senza alcun dubbio un’altra caratteristica che collega le Case di Hogwarts alle Contrade di Siena.
Nel Palio c’è una regola di base: chi non vince, perde. Senza se e senza ma, non esiste un podio, o si vince o non si vince, e questo rende in un modo o nell’altro tutti avversari di tutti in Piazza del Campo.
Certo, alleanze, partiti, e via discorrendo ben tenuti in mente — ma quando si corre sul tufo, a prescindere dalle scelte dirigenziali, la speranza è sempre quella di vincere contro le altre nove. E se proprio non vince la propria, di Contrada, che almeno non vinca la rivale.
Eh beh — anche questo è stato riportato in modo evidente nell’opera britannica. Perché tutti vogliono vincere, e se proprio Grifondoro non vince la Coppa delle Case, che almeno non la vinca Serpeverde! Un pensiero che ha un suono familiare, non vi pare?!
Volontario o involontario?!
Ora — in realtà non è mai stato esplicitato se oltre al fattore meramente estetico vi fosse una reale ispirazione anche per tutta la caratterizzazione delle Case di Hogwarts da parte della scrittrice.
Ciò che è certo, però, è che analizzando a posteriori ciò che è venuto fuori dalla sua penna, le somiglianze e le contaminazioni ricevute sono più di quelle che uno si sarebbe potuto aspettare.
E non parlo solo di Vipera e Leone che da Contrade soppresse sono diventate le protagoniste maggiori delle dinamiche di Hogwarts, quanto più di tutta quella visione del mondo e dei rapporti che rendono unica la nostra tradizione e la nostra città. La fedeltà alla propria appartenenza, una rivalità sul campo che non vuol dire rivalità nella vita, e quelle caratteristiche intrinseche di chi è cresciuto nella stessa Società ( o nella stessa Sala Comune, a questo punto!).
In queste settimane insieme abbiamo imparato che Siena, il suo Palio, le sue Contrade e la sua storia, hanno valicato i confini cittadini e nazionali, attraversando persino gli oceani e portandoci lontano.
Davvero può sorprenderci sapere di essere stati fonte di ispirazione per una saga divenuta un cult?
La cura per la noia è la curiosità,
sfamatela con le Bonnie Pills!
