Il Rettore del Magistrato delle Contrade Claudio Rossi: “Guardiamo al futuro nella speranza di tornare alla normalità”

E’ una giornata di festa per Siena. L’intera città è tornata a celebrare il suo Santo Patrono, aprendo e chiudendo così l’anno contradaiolo. Una ricorrenza che dona a tutti i senesi un po’ di normalità, anche se arriva dopo un altro anno difficile per le Contrade, visto che anche nel 2021 si sono svolti i Palii. Proprio per questo motivo, Sant’Ansano porta con sé la speranza e l’augurio che il 2022 possa essere diverso.

“Contrariamente a quanto avvenuto lo scorso anno – afferma Claudio Rossi, Rettore del Magistrato delle Contrade, durante la messa -, oggi sono presenti i nostri tamburini e i nostri alfieri. Il loro ingresso nel Duomo ci ha dato un brivido profondo, da troppo tempo non riecheggiavano in questo luogo. Non vogliamo però parlare dell’anno che si conclude, ma guardare al futuro, nella speranza di tornare a vivere come prima della pandemia. Per questo motivo ci affidiamo alla Vergine Maria, per lasciarci alle spalle i sacrifici, facendo tesoro delle rinunce che abbiamo subito. La sensazione è che si viva un momento di insofferenza verso tutto e tutti, ma riflettiamo sul fatto che la vittoria finale non può che arrivare tutti insieme. Chiediamo l’aiuto di Sant’Ansano per percorrere questo cammino, la gioia di vivere nuovamente la nostra festa dovrà prevalere sulle rinunce del passato”.

La vita della Contrada riparte da questo primo dicembre – afferma il Cardinale Lojudice durante l’omelia -. Il Rettore del Magistrato delle Contrade ha raccontato quello che è nel cuore di tutti voi. Ci siamo resi conto in questi due anni che anche il Palio ha dovuto rinunciare alla sua assolutezza, è stato costretto a non essere vissuto, un evento che ha attraversato la storia ed è conosciuto in tutto il mondo. Questa città però non è solo Palio, le vostre 17 comunità sono un modello di vita sociale. In questo momento non posso che pensare ai più giovani, anche loro hanno dovuto rinunciare alla loro vita di Contrada. Dobbiamo tenere gli occhi aperti affinché i nostri ragazzi non siano segnati a fondo da risultarne offesi nel corso della vita. Oggi ci sentiamo scoraggiati, stanchi e soli davanti a qualcosa che ci sfugge di mano. E’ giunto per tutti il momento di tornare all’essenziale, per capire cosa possiamo offrire ai giovani. Loro possono rendere il mondo un posto migliore, è indispensabile dargli fiducia”.

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