Forza Italia

Sanità Toscana, dal gruppo Forza Italia emergono le perplessità sulle scelte effettuate in questi anni: scarsi investimenti per rafforzare il territorio, piccole realtà ospedaliere svuotate di ogni servizio, liste d’attesa intollerabili e Rsa abbandonate. Ecco le soluzioni degli azzurri

Si è tenuto oggi l’incontro tra l’onorevole Stefano Mugnai, Vice Capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati e Coordinatore alla Regione Toscana, Massimo Mallegni Senatore di Forza Italia con i candidati eletti e i dirigenti di partito di Forza Italia, per discutere della questione sulla sanità Toscana. Al centro del dibattito le scelte sbagliate sulla sanità che, in questi anni, hanno allontanato la sanità pubblica dai cittadini, ma anche le proposte che il gruppo Forza Italia intende portare avanti.

A mettere in dubbio molte delle strategie adottate in questi anni è oggi l’intenzione espressa da Eugenio Giani presidente del Consiglio regionale della Toscana, in merito alla modifica di qualche tratto dell’impalcatura della riforma sanitaria del 2015, approvata dal presidente stesso. Un disegno che Stefano Mugnai definisce “poco credibile”, ed aggiunge: “Che questa riforma non funziona lo stanno ammettendo anche gli esponenti del partito democratico che paradossalmente l’hanno votata, Giani per primo. Penso sia più credibile chi con coerenza quella riforma l’ha avversata fin dall’inizio e oggi si trova in larghissima compagnia nel vedere che c’è chi si sta accodando per dire che è stata una riforma fatta per continuare ad utilizzare i soldi della sanità, per creare consenso clientelare ma non per rispondere ai bisogni sanitari della comunità toscana”.

Quello che non funziona nella sanità Toscana è principalmente il territorio, come sostiene lo stesso Mugnai: “La sanità non comprende solo gli ospedali. Gli ospedali sono importanti perché hanno una funzione capillare sui territori, invece qui in toscana, negli ultimi anni, tante piccole realtà ospedaliere sono state, di fatto, svuotate di ogni servizio, questo è un grande errore. Così come si è fatto un gran parlare senza mai investire in risorse adeguate per rafforzare il territorio. Il territorio significa servizi intermedi, significa dare risposte ai bisogni di sanità senza costringere i cittadini a doversi recare in ospedale anche per bisogni che non necessitano il ricovero“.

A mettere, poi, a repentaglio la situazione è subentrato il Covid-19 che ha, di conseguenza, fatto emergere i nervi scoperti di tutto il sistema della sanità toscana, dalle mancanze negli ospedali ai mancati protocolli per le Rsa “La vicenda Covid ha fatto capire che i posti dentro un ospedale sono fondamentali ma ciò che fa la differenza, fra una gestione efficace, rispetto alla pandemia, e una gestione che invece lascia per la strada tanti morti nelle Rsa, è se il territorio funziona e se vi sono strutture territoriali fatte da medici e infermieri attrezzati e informati che, sul territorio, intervengono e fanno sì che non ci si debba rivolgere agli ospedali ogni qualvolta ci sia un bisogno. Sul tema del Covid, invece, gli ospedali sono diventati in molti casi il luogo stesso del contagio“.

Ma non è tutto perché ad aggravare i problemi sono le liste d’attesa “in Toscana sono le più alte a livello nazionale: quando un cittadino ha pagato le tasse tutta la vita e ha bisogno di una prestazione sanitaria, non è tollerabile che debba pagare un ticket per poi presentarsi all’ospedale dopo 180 giorni, questo non è accettabile ma è quello che avviene nei Cup della Toscana”.

“Siamo alla vigilia di un’occasione storica – aggiunge Mugnai – abbiamo sempre corso per un buon risultato ma ora abbiamo le carte in regola per vincere. In Toscana la sanità ha avuto sempre un buon livello sin quando vi erano le risorse. Con la crisi e il successivo restringimento delle risorse, dovute al fatto che sono state utilizzate per produrre consenso, il sistema sanitario non ce l’ha fatta e i problemi odierni sono frutto di quelle scelte. Quello che conta ora è riportare la sanità vicino ai cittadini“.

L’intervista a Stefano Mugnani di Forza Italia.

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