Durante la pandemia 2000 donazioni in meno, determinante la diminuzione di quelle del plasma
Gli effetti a lungo termine della pandemia si fanno sentire, mitigati solo dall’impegno sinergico di Avis, delle istituzioni, dei trasfusionisti e delle altre associazioni del dono. I prelievi sono scesi di circa 2.000 unità (-1,8%) rispetto al 2020, e il numero dei soci donatori ha registrato un lieve calo (-0,7%). Numeri sui quali ha inciso l’andamento negativo dei nuovi soci, passati dai 7.959 del 2020, un dato sorprendente e eccellente considerato l’anno pandemico, ai 6.941 del 2021 (-12,8%), tornando sui livelli pre pandemia.
Nel 2021 dai donatori di sangue toscani di Avis sono state effettuate 82 mila donazioni di sangue intero (il 74%), 25.600 di plasma e oltre 3.000 di multicomponenti. Se il dato relativo al sangue è in crescita del 2% (2.000 donazioni in più), il plasma è sceso del 12%, con 3.400 prelievi in meno. Cifre al ribasso anche per quanto riguarda le Unità di raccolta (UdR) associative, che soffrono della generalizzata mancanza di personale medico e infermieristico e della definitiva chiusura di quelle senesi.
“L’andamento dell’ultimo anno è stato oggetto di una profonda riflessione nel corso dell’assemblea, in cui abbiamo messo a punto le strategie di rilancio – commenta la presidente Avis Toscana Firenze – consapevoli però della bontà del lavoro svolto che ci ha permesso di resistere a un lungo periodo di crisi, facendo la nostra parte a sostegno della sanità toscana. I numeri sono in calo, ma influenzati da diversi fattori, dalla campagna vaccinale alle varie ondate del virus, dalla riduzione degli orari dei centri trasfusionali, al calo di personale sanitario e alla ridotta promozione. Se siamo riusciti a farcela è grazie alla generosità dei tanti donatori toscani e alle forze messe in campo. In ogni caso – aggiunge Firenze – queste cifre devono fornire uno spunto di riflessione su come organizzare la nostra attività nei prossimi mesi”.