San Casciano - embargo 8/11 dopo le 10 I dettagli anatomici delle statue femminili

L’idea è quella di creare un museo mai visto prima che nascerà a Palazzo dell’Arcipretura

Il ritrovamento delle 24 statue in bronzo e tutto il tesoro emerso dallo scavo del Bagno Grande costituisce una grande occasione per San Casciano, pronta ad aprire le sue porte a migliaia di turisti. Nel corso di un’intervista all’Ansa il direttore generale dei musei del Ministero della Cultura Massimo Osanna ha raccontato come sarà il museo che accoglierà le statue. Se tutto andrà secondo i piani l’apertura avverrà entro un anno, almeno pe quanto riguarda le prime sale. L’obiettivo in primis sarà raccontare la storia che sta dietro gli scavi, oltre a esporre i reperti nella capitale, magari anche al Quirinale, come avvenne per i Bronzi di Riace.

Al tempo stesso però l’amministrazione comunale di San Casciano si sta muovendo per l’acquisto di Palazzo dell’Arcipretura, struttura che si trova nel centro storico del borgo. Si tratta dell’edificio più adatto ad esporre le statue, tant’è che le contrattazioni vanno avanti già dallo scorso aprile, molti mesi prima del ritrovamento. Il palazzo è composto da tre piani fuori terra, un grande seminterrato e un locale esterno, in tutto circa 500 metri quadrati, che la Curia ha accettato di vendere per 650mila euro. Un ambiente pieno di storia con pavimenti di cotto e travi di legno al soffitto che dovrà essere ristrutturato e poi allestito.

Il piano di Osanna, emerso nel corso della sua chiacchierata con l’Ansa, è quello di creare una museo mai visto prima, con un’esposizione fluida e contemporanea. I turisti potranno fare una sorta di tuffo nella vasca sacra con le statue, le monete, gli ex voto e i tanti oggetti che racconteranno le storie di uomini e donne, matrone e imperatori. Sarà quindi creato un percorso in tre piani, che partirà con lo splendido paesaggio del territorio, per arrivare al primo piano, dove per l’appunto si cercherà di ricreare intorno al visitatore la stessa atmosfera di secoli e secoli fa, grazie ad oggetti che trasudano storia. Al terzo piano l’attenzione verrà spostata sul mondo al di fuori del santuario, dalle monete agli strumenti di medicina passano per le iscrizioni che da etrusche diventano latine. Non mancherà anche la parte dedicata agli studi e alle ricerche. Il seminterrato infatti ospiterà una parte dell’hub di ricerca destinato agli studenti.

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