Robur fuori dal calcio professionistico, è già il tempo di ripartire dopo l’era Durio. Benini: “Non è una storia iniziata ieri”. Perinetti: “Perso tempo”

Il giorno dopo è già il tempo di ricominciare. La Robur Siena ha scritto un’amara pagina, quella della seconda non iscrizione a un campionato professionistico in sei anni. Dopo il fallimento del 2014 con Massimo Mezzaroma, la ripartenza faticosa dalla serie D con Antonio Ponte, il passaggio nel 2016 ad Anna Durio, il 5 agosto 2020 rimarrà negli annali come il giorno del nuovo stop: il Siena non si è iscritto alla Lega Pro e se la società andrà incontro a una situazione tutta da gestire per quanto riguarda fornitori, dipendenti e creditori, la parte sportiva si trova a dover provare a ripartire dai dilettanti.

Le strade infatti si separano. La società Robur Siena non ha più “continuità aziendale” e si troverà dunque costretta, attraverso la proprietà della famiglia Durio-Trani, a gestire le pendenze, provando ad evitare un fallimento che appare molto vicino. Secondo alcune fonti ci sarebbero debiti con fornitori (moltissimi senesi) e quant’altro per almeno un milione di euro, anche se l’offerta del gruppo armeno interessato al Siena era di più del doppio e quindi è probabile che la situazione debitoria sia più pesante.

Dal punto di vista sportivo si apre un’altra pagina. Secondo le normative è l’amministrazione comunale che, una volta cancellata l’affiliazione della vecchia società (il consiglio federale ci sarà il 20 agosto, ma è una pura formalità), potrà provvedere a chiedere, tramite lettera ufficiale, l’ingresso “in esubero” in un campionato dilettanti, facendosi garante di una nuova società. Nuovo sodalizio tutto da costituire, con un nuovo o nuovi soggetti imprenditoriali, interessati a ripartire al massimo dalla serie D, tramite il versamento di 350mila euro a fondo perduto, se naturalmente si vuole provare a ricominciare dalla quarta serie. Chi era interessato alla Lega Pro (Fram Group, cordata romana presentata da Perinetti, la Berkeley Capital degli armeni, ma anche coloro che si erano avvicinati ad Anna Durio nei mesi scorsi) sarà interessato anche alla serie D: in linea del tutto teorica i costi si abbassano molto (almeno un quinto), ma il problema è che per tornare nel calcio che conta bisogna vincere il torneo e non è scontatissimo.

“Prendo atto della non iscrizione – ha intanto commentato l’assessore allo sport Paolo Benini – Non sono interessato ai processi e ai colpevoli. E’ un dato e un colpevole non serve a molto. Certo se oggi non ti iscrivi, la storia non è iniziata ieri ma molto prima e l’epilogo non è la storia ma la fine della storia. Adesso è già successo e sto pensando a domani, a ripartire per una nuova avventura. Quello che è accaduto , se ben usato, sarà un vantaggio e ciò che nascerà dovrà avere caratteristiche imprescindibili: novita’à, trasparenza, disciplina. Mi perdonerete la presunzione ma penso di sapere sull’argomento”.

Nel frattempo è stato il capitano Dario D’Ambrosio a comunicare al resto del gruppo che la squadra non è stata iscritta al prossimo campionato di Lega Pro. Mentre l’ex direttore sportivo Giorgio Perinetti ha rilasciato alcune dichiarazioni a Tutto C: “Le notizie che arrivavano da Siena e anche rispetto alla mia esperienza con le persone che ho presentato, qualche dubbio sinceramente lo ponevano. Speravo però che la situazione si potesse ricomporre. Le manifestazioni di interesse di cui ci hanno parlato da parte di altre cordate evidentemente non erano così concrete. La cordata da me presentata? Si sono persi dieci giorni prima di essere ricevuti, un tempo importante che poteva servire a questi signori di Roma a fare delle verifiche più approfondite e presentare una manifestazione di interesse. Il tempo però era troppo poco e non se la sono sentita”.

Reazioni anche da parte di Andrea Ardito, ex centrocampista della Robur fra serie B e serie A: “La delusione è grande, oggi mi sono sentito con alcune persone di Siena, a distanza di sei anni rivivere una tragedia sportiva, perché questa è una notizia drammatica per la città, non è semplice”.

“Ho voluto provare a dormirci sopra – scrive Lorenzo Mulinacci, presidente del Siena Club Fedelissimi – prima di esprimere il mio pensiero sulla triste vicenda che ieri ha scritto ancora una volta la parola fine alla mia passione. Questa sarà molto più dura da digerire, perché la seconda in soli sei anni, ma anche perché io avevo creduto in Anna Durio che potesse dare quella continuità societaria che per me è anche più importate dei risultati sportivi. Purtroppo non è andata cosi e adesso è il momento degli sciacalli che fino adesso sono stati sulla riva del fiume (non allo stadio) ad aspettare che passasse il cadavere della Robur. Ho creduto nella Durio fin dal suo arrivo, in compagnia di tantissimi tifosi (in tanti se lo sono già dimenticato) abbiamo fatto pressione su Antonio Ponte affinché cedesse la società e alla fine ci siamo riusciti. Abbiamo accarezzato il sogno di tornare in serie B con una finale persa con il Cosenza, ci è stato negato un ripescaggio sacrosanto è meritato. Dopo è iniziato il corto circuito in società con Vaira e Federico, che credendosi già grandi, si sono voluti mettere in proprio a “giocare” con la nostra passione: e da li è che partito il disastro bianconero fino ad arrivare a ieri”.


“Le responsabilità sono evidenti – conclude -, come evidenziato dal comunicato dei Fedelissimi, poi ci sarà chi ci odia a prescindere e sfrutterà anche questo fallimento per accostaci al disastro. Noi abbiamo il nostro modo di essere tifosi e nessuno ce lo farà cambiare ognuno è libero di vivere la propria passione come meglio credere. In questi cinque anni nessuno ha mai fatto uno striscione contro la Durio però ho sempre visto quello dei Fedelissimi in tutte le trasferte!!!! E la storia continua…”

Della situazione della Robur Siena abbiamo parlato ieri sera in diretta in uno speciale con ospiti e interviste.

1 commento

  1. […] Città attonita dopo la tempesta che si è abbattuta sull’ormai finita Robur Siena. Una pagina nera della storia sportiva senese che mai avremmo voluto scrivere, ma che tifosi e cittadini si sono trovati a dover accettare, loro malgrado. Non si spegne, però, la passione e la voglia di restare aggrappati alla tradizione calcistica bianconera: già da oggi si inizia a guardare verso quello che sarà il futuro del calcio senese. […]

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