I bianconeri hanno dominato, ma il mancato rigore e il palo di Disanto pesano come macigni
Un altro punto che lascia l’amaro in bocca per il Siena. Contro l’Alessandria al Franchi i bianconeri hanno dominato in lungo e in largo per quasi tutta la gara però alla fine è arrivato solo un pari, il sesto nelle ultime sette partite. La Robur ci ha provato in tutti i modi, mettendo le tende nella metà campo dei piemontesi, ma è mancato quell’episodio che poteva dare una svolta all’inerzia della sfida.
Tanti rimpianti sono legati a due avvenimenti dell’inizio del secondo tempo: il calcio di rigore non dato per un fallo su Paloschi e il palo pieno colpito da Disanto. Se almeno una di queste due situazioni fosse andata diversamente, probabilmente adesso si starebbe parlando di un Siena vincente, ma si sa con i “se” non si fa la storia. Resta però il fatto che i bianconeri avrebbero meritato i tre punti, anche perchè l’Alessandria si è resa pericolosa solo su calcio piazzato.
Nel post-partita Pagliuca ha ammesso di aver sbagliato a partire con quattro punte fin dal primo minuto, perchè poi non ha avuto nessun attaccante dai inserire nel finale di partita, quando i grigi erano ormai molto stanchi. Da un lato c’è quindi un errore, che può capitare, da parte del tecnico, dall’altro però c’è un reparto che è stato in emergenza tutto l’anno. Al momento all’appello manca De Paoli (fuori da tre mesi), mentre Petrelli, pur essendo tra i convocati, non è al meglio. La speranza è di poterli rivedere presto al meglio della condizione, il cammino del Siena nelle ultime cinque giornate dipende anche da loro.