Come riporta il Corriere della Sera, però, potrebbe trattarsi di un omicidio

Si è finalmente risolto un cold case durato decenni e che ha legato indissolubilmente due delle maggiori cittadine toscane, Firenze e Siena. Erano infatti i primi giorni di settembre del 1990 quando Evi Rauter, ragazza altoatesina in vacanza nella città di Dante, lasciò un biglietto sulla scrivania del pensionato in cui viveva con la sorella, con scritto che sarebbe andata in gita a Siena: da quel momento, se ne persero le tracce. Pochi giorni dopo, a Portbou, in Spagna, venne trovato il corpo di una giovane impiccata ad un albero della pineta cittadina: un cadavere che, a tutti gli effetti, entrò a far parte della schiera delle Jane Doe, i corpi ritrovati esanimi e senza d’identità. Così è stato, fino allo scorso weekend.

È stato infatti grazie al corrispettivo austriaco di Chi l’ha visto? e a una pura casualità che il caso è giunto ad una sua risoluzione. Il programma, trasmesso dall’emittente privata ATV, è stato visto da un telespettatore, che ha riconosciuto la ragazza scomparsa in una giovane che aveva incontrato in Catalogna proprio all’inizio di settembre 1990. Da quel momento sono partite le varie procedure di riconoscimento, confermate in ultima istanza dai genitori di Evi grazie ad alcuni oggetti ritrovati, 32 anni fa, vicino al cadavere dell’altoatesina: “Sono i vestiti di nostra figlia”, hanno detto agli inquirenti. Come riporta il Corriere della Sera, tuttavia, la pista del suicidio potrebbe non essere così reale: un medico legale, dopo aver visionato alcune immagini, sostiene che potrebbe essersi trattato di un vero e proprio omicidio. Le indagini, da quel che si è capito, non saranno però portate avanti: per la legge spagnola, infatti, il caso è ormai prescritto.

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