Il Comitato Sena Civitas continua a denunciare l’inadeguatezza dei cassonetti della città

Il Comitato Sena Civitas interviene nuovamente sul tema dei rifiuti, in particolate per quanto riguarda l’inadeguatezza dei cassonetti: “Abbiamo già scritto sulla nettezza urbana e sui nuovi cassonetti intelligenti – afferma Sena Civitas -, sia della antigenica mancanza di apertura a pedale abbinata ad un sollevamento manuale  ‘permanente’ del coperchio; sia delle dimensioni inadeguate di quelli piccoli; sia della difficoltà dell’introduzione dell’indifferenziata, in particolare per oggetti di medie dimensioni; sia delle potature (per chi vive in case/palazzi con giardino, anche di poche ramaglie) da portare con l’auto a Renaccio”.

“Vogliamo descrivere – continua Sena Civitas – cosa accade a chi getta immondizia nei giorni di pioggia. I sacchetti da gettare sono quattro, corrispondenti alle quattro suddivisioni dei materiali, di cui due vanno svuotati. Ipotizziamo che si vada ai cassonetti con due sacchetti (uno con multi materiale – plastica/metallo e vetro-,  e uno con la carta da vuotare per poi mettere il sacchetto in altro contenitore ). In una mano l’ombrello e nell’altra i sacchetti. Si giunge ai cassonetti e i sacchetti vanno appoggiati sull’asfalto. Si apre con una mano il cassonetto tenendo alzato il coperchio, che altrimenti ricade a ghigliottina. A questo punto va appoggiato in terra l’ombrello, bagnandosi o infradiciandosi a seconda dell’intensità della pioggia. Ora siamo in grado di raccogliere da terra il primo sacchetto e gettarlo. Si ripete l’operazione nel secondo cassonetto (siamo sempre sotto la pioggia, senza ombrello) e, a questo punto, trattandosi del sacchetto ‘da svuotare’, essendo per natura dotati solo di due mani, entrambe impegnate. Infatti con una mano stiamo tenendo sollevato il coperchio e con l’altra il sacchett, mentre l’ombrello è sempre appoggiato a terra, altrimenti di mani ne servirebbero quattro”.

“Il dilemma a questo punto è – conclude il Comitato – visto che non possiamo girare e svuotare il sacchetto con una mano, possiamo fregarcene e gettare anche il sacchetto senza fare il differenziato oppure possiamo chiedere aiuto ad un passante per fargli tenere sollevato il coperchio del cassonetto (se troviamo disponibilità). Un problema che non risolvono i cassonetti ‘intelligenti’ e non si è posto neppure il ‘genio’ che li ha fatti comprare. Inconveniente che permane anche se non piove, solo che almeno non ti devi anche infradiciare. Gettati i sacchetti, una bella disinfettata alle mani prima di tornare a casa e il giorno successivo ci risiamo”.

Vincenzo Battaglia
Sono nato a Melito di Porto Salvo (RC) e mi sono diplomato al Liceo Classico di Reggio Calabria. Dopo la maturità, ovvero sia più di sei anni fa, mi sono trasferito a Siena, una città che ormai è più di una seconda casa. Qui ho conseguito una laurea triennale in Scienze Politiche e una magistrale in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Da sempre appassionato alla scrittura, il mio proposito è quello di raccontare ciò che mi accade intorno in modo obiettivo.

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