“Dalí a Siena - da Galileo Galilei al Surrealismo”

Inaugurerà il prossimo 19 settembre 2020 “Dalí a Siena – da Galileo Galilei al Surrealismo”, la mostra con la quale lo storico Palazzo delle Papesse riapre al pubblico.

Con la mostra “Dalí a Siena – da Galileo Galilei al Surrealismo” riapre lo storico Palazzo delle Papesse nel cuore del centro cittadino.

L’esposizione, organizzata da The Dalí Universe sarà inaugurata sabato 19 settembre 2020, e si avvale del patrocinio del Comune di Siena, della Banca d’Italia proprietaria dello storico immobile senese e dell’Osservatorio Astronomico dell’Università di Siena.

La mostra “Dalí a Siena – da Galileo Galilei al Surrealismo”, presentata questa mattina nella sede del Palazzo delle Papesse, glorifica allo stesso tempo sia il maestro del surrealismo che il genio di Galileo Galilei che proprio a Palazzo Piccolomini studiò e soggiornò più di 400 anni fa; ma è esposizione che rivitalizza anche, e per un intero anno fino al 30 settembre 2021, l’edificio senese chiuso da anni alla visione del grande pubblico.

“Abbiamo scelto di ambientare la mostra a Siena per la grande storia della città” ha detto questa mattina Roberto Panté, direttore creativo di The Dalí Universe. “L’esposizione si configura quale importantissima tappa del percorso espositivo che The Dalí Universe porta avanti da anni in tutto il mondo per diffondere la conoscenza di un Salvador Dalí meno noto al grande pubblico: il Dalí scultore e raffinato esteta, artista poliedrico interessato ad innumerevoli materie tra cui l’astronomia e la matematica. A Siena – ha continuato il direttore creativo – abbiamo quindi omaggiato la grande scienza di Galileo Galilei della quale Dalí era grande appassionato, al punto che l’arte del maestro catalano fu profondamente influenzata dallo genio dello studioso soprattutto circa i temi della percezione dello spazio e del tempo”.

“Nel Palazzo delle Papesse dove Galileo fu ospitato dopo l’abiura – ha dichiarato Ferruccio Carminati, direttore della mostra senesesi potranno ammirare le opere di Dalí nelle quali il Maestro del Surrealismo ha trasformato i concetti fondamentali della fisica e della matematica: lo spazio, il tempo e la gravità“.

Innumerevoli le opere messe in mostra nello spazio senese, tutte derivanti dalla collezione privata di Beniamino Levi il mercante d’arte al quale Dalì cedette i diritti delle proprie realizzazioni. Le anticipazioni sull’esposizione a Siena di opere tridimensionali di Dalí realizzate con materiali che vanno dalla pasta di vetro al bronzo, hanno sollevato nelle scorse settimane critiche circa l’autenticità dei pezzi esposti e Ferruccio Carminati, questa mattina, ha precisato:

“Beniamino Levi, curatore di questa mostra, stipulò un contratto con l’artista. Dalí cedette al mercante d’arte i diritti delle proprie opere indicando puntualmente gli originali e stabilendone il numero e le fattezze sia in termini di misure che di colori; e questo per ogni pezzo. Nello specifico – ha continuato Carminati – le sculture in bronzo si distinguono per essere etichettate come ‘originali’ o ‘multipli’: quelle qui presenti sono tutte opere originali, perché rispondenti alle direttive dell’artista sia circa il lavorio in fonderia che nel numero di esemplari; nel caso delle opere di Dalí – ha sottolineato Ferruccio Carminati – fino a 12 pezzi le opere si definiscono autentiche e non copie”.

“Ulteriore aspetto fondamentale – ha aggiunto Carminati – è sottolineare quello che fu il volere di Dalí circa le proporzioni delle sue opere, in particolare quelle rappresentati il tempo. Il Maestro del Surrealismo ne volle in tre formati: in piccola misura, in una dimensione media da adattarsi all’esposizione in spazi museali e, infine, in misura monumentale, esemplari che raggiungono sino a 5 metri di altezza da posizionarsi in spazi aperti, piazze o parchi, per la fruizione pubblica. A Siena – anticipa Ferruccio Carminati – ne arriveranno due di queste enormi sculture, probabilmente nel mese di dicembre, sotto Natale”. Una continuazione esterna, quindi, dell’allestimento interno al Palazzo delle Papesse.

Ulteriore novità annunciata dalla stesso Carminati questa mattina ed in grado di arricchire ulteriormente la mostra “Dalí a Siena – da Galileo Galilei al Surrealismo”, la pianificazione di una sala le cui pareti saranno specificatamente dedicate al lavorio dei più piccoli che, tramite le direttive di uno street artist potranno dipingere, a più mani, un’intera opera ispirata allo spazio e al tempo di Dalí con l’ambizione finale, da parte degli organizzatori, di portare poi l’opera corale in mostra a Venezia.

All’entusiasmo di Luigi Donato, capo dipartimento immobili e appalti della Banca d’Italia, per la riapertura della struttura verso un “futuro che non potrà che essere all’altezza di questo passato e di queste premesse”, hanno fatto eco, questa mattina, le parole pronunciate da Alessandro Marchini, il direttore dell’Osservatorio astronomico Università di Siena, ente coinvolto all’interno del progetto.

“Questo palazzo che ospita la mostra – ha detto Marchini – 400 anni fa, nel 1633 ha ospitato Galileo Galilei e quindi, una volta che gli organizzatori hanno saputo che mi ero occupato della presenza del genio a Siena ospite dell’Arcivescovo Ascanio II Piccolomini, mi è stato chiesto di trovare un filo conduttore tra un grande scienziato ed un grande artista. Le opere di Dalí che sono esposte nel percorso del Palazzo delle Papesse – ha continuato Alessandro Marchini – sono effettivamente tutte pregne di spazio, tempo, relatività, di visione del cosmo. Quindi non mi è stato difficile trovare qualche collegamento tra due grandi personaggi seppur separati da così tanti secoli. Il mio contributo – ha concluso il professionista – sarà il raccontare la presenza di Galileo in questo Palazzo e di come questi due grandi personaggi possano legarsi insieme nel 2020″.

“Dalí a Siena – da Galileo Galilei al Surrealismo”, Palazzo delle Papesse


Le parole di Roberto Panté Creative Director The Dalì Universe, di Ferruccio Carminati Managing – Director mostra “Salvador Dalì a Siena”, di Alessandro Marchini Direttore Osservatorio Astronomico Università di Siena e di Luigi Donato, Capo Dipartimento Immobili e Appalti della Banca d’Italia.


LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui