La richiesta dei ristoratori fatta al sottosegretario al Lavoro Tiziana Nisini nel corso dell’incontro che si è svolto a Roma. “Il personale non si trova e la pandemia ha disperso le professionalità”

Voucher emergenziali per rispondere alla carenza di personale. E’ quanto ha chiesto la delegazione di Tni Italia al sottosegretario al Lavoro Tiziana Nisini nel corso dell’incontro che si è svolto a Roma.

La proposta, già avanzata mesi fa al governo, è quella di reintrodurre i buoni lavoro da 10 euro lordi (di cui 7,5 euro netti vanno al lavoratore), che sono stati aboliti dal 1 gennaio 2018 dal governo Gentiloni e che consentono di pagare le prestazioni accessorie, per esempio il lavoro di un cameriere durante il fine settimana.

Secondo i dati del sistema Excelsior, sono oltre 235mila le assunzioni previste tra maggio e luglio dalle imprese del mondo della ristorazione e negli alberghi. In dettaglio, sono quasi 189mila gli addetti ricercati nelle attività di ristorazione. Tra questi, 17.350 camerieri, 7.430 aiuto cuochi, 2.240 addetti alla pulizia delle camere. Non mancano le entrate programmate per addetti alla reception: gli alberghi italiani ne hanno intenzione di assumere 1.310 entro fine luglio.

“Ma gran parte di questo personale non si trova. Al nord, al centro, al sud, la situazione è la stessa. Così – dichiara Cristina Tagliamento, segretario nazionale di Tni Italia, sindacato che riunisce migliaia di aziende del mondo Horeca – dopo che le nostre attività sono state chiuse, rischiamo adesso di non poter lavorare a regime perché non troviamo cuochi e camerieri”.

I motivi? “In questa pandemia la politica del Governo ha costretto alla chiusura e apertura a singhiozzo le attività della ristorazione – risponde Tagliamento – e di conseguenza si è assistito ad una dispersione di professionalità. Molti dei nostri dipendenti, finiti in cassa integrazione, o gli stagionali rimasti senza un’occupazione per assenza di turisti hanno preferito reinventarsi e andare a fare i cassieri in un supermercato o a lavorare in fabbrica. Anche il reddito di cittadinanza non ha aiutato”.

”Per questo – sottolinea Tagliamento – torniamo ad avanzare la proposta che mesi fa abbiamo fatto al presidente del Consiglio, ovvero quella di reintrodurre il voucher, oggi più che mai necessario. Non trovando personale specializzato da inserire stabilmente in organico ed essendo già a stagione inoltrata, l’unica possibilità che ci rimane, infatti, è fare ricorso a lavoratori, anche non specializzati, che possano lavorare almeno temporaneamente come cuochi, camerieri, receptionist nelle nostre aziende in attesa che questa situazione, mai vissuta prima dal settore, sia superata”. Nell’incontro avuto a Roma, la delegazione di Tni Italia ha ribadito al sottosegretario al Lavoro Tiziana Nisini la necessità di reintrodurre i voucher.

“Anche perché il decreto Sostegni bis – sottolinea il segretario di Tni Italia – sotto questo aspetto non ci aiuta in nessun modo. Il nuovo contratto di rioccupazione parte solo dal 1 luglio, quando siamo già a metà stagione, se non oltre, e riguarda solo le nuove assunzioni. Inoltre l’esonero contributivo dura solo sei mesi”.

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