Il movimento sceglie di appoggiare candidati che hanno dimostrato e dimostrano particolare attenzione ai valori del civismo

Il movimento Per Siena, prima lista cittadina senese, sceglie di appoggiare candidati che hanno dimostrato e dimostrano particolare attenzione ai valori del civismo alle prossime elezioni regionali.

La scelta è una diretta conseguenza rispetto a quanto avvenuto finora nei banchi del Consiglio comunale, come nelle iniziative pubbliche e nel dibattito politico con i sostenitori in città: Per Siena ha sempre cercato di interpretare i valori di progresso, solidarietà, sviluppo sostenibile, cultura e ambientalismo.

Gli stessi che riscontriamo in donne e uomini nell’ambito delle liste che appoggiano lo schieramento progressista. Esponenti delle professioni, persone impegnate nel sociale e legate alle produzioni nel territorio si ritrovano pienamente in questi valori: si tratta di candidati presenti in liste civiche o all’interno del partito tradizionale con i quali, già in precedenza, si era verificata una piena sintonia con il movimento Per Siena.

Il nostro sostegno riguarda i temi e l’impegno individuale, che sarà valutato nel corso del tempo a cui non mancherà la nostra critica, se si renderà necessaria. È proprio il comportamento individuale, insieme ai contenuti, che fa la differenza: il modo di intendere e la volontà di gestire la cosa pubblica, ad esempio.

Oppure, come interpretare lo sviluppo o la politica culturale che le litigiose coalizioni di Destra hanno impostato, laddove hanno avuto ruoli di  governo, in modo vecchio, quantitativo, introducendo elementi di divisione e discriminazione lontani dalla concordia sociale.

Al tempo stesso, la scelta di persone pulite e capaci, dotate di senso civico all’interno di un coeso schieramento maggioritario, è il miglior antidoto al vuoto “nuovismo” e a chi antepone gli interessi personali e il fastidio per la gestione laica delle istituzioni a scelte che dovrebbero riguardare un’intera comunità.

Per Siena esalta un civismo politico alimentato dai principi e dagli indirizzi che stanno alla base della nostra Carta Costituzionale e alla visione che sancisce delle autonomie locali, sedi fondamentali della democrazia. Tuttavia, le ideologie preponderanti nel Novecento hanno costretto il confronto politico in schemi e concetti che non rispondono più agli interrogativi e ai problemi, alle incognite del presente.

Per questo è essenziale ricostruire un senso e una pratica del far politica incentrati su chiari programmi, che sappiano fondere ispirazioni diverse in un pluralismo capace di produrre fattive convergenze innovatrici.

I temi essenziali, per il movimento, sono: cittadinanza attiva in un’ottica europea, non chiusa in un localismo asfittico e solo rivendicativo; dimensione regionale; rete di città; riconversione economica: lavoro, nuove tecnologie e comunicazioni; ambiente e  salute; cultura e ricerca: patrimonio artistico; un novo rapporto città e territorio.

Il bilancio della gestione regionale è positivo, ma la Toscana è chiamata  a svolgere una funzione più dinamica e coraggiosa in una ripresa che non è a portata di mano, né surrogabile con iniziative di facciata.

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