Susanna Cenni

Il commento dell’onorevole del Pd: “Allo studio più ipotesi tecniche”

“Da parte del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria c’è la volontà di collaborare e di intervenire per risolvere i nodi strutturali che da anni affliggono il carcere di Ranza: c’è un’istruttoria in corso e i tecnici stanno studiando più ipotesi e valutando i costi. Nei prossimi giorni ci sarà un nuovo incontro per entrare nel merito”. Con queste parole l’onorevole Susanna Cenni (Pd) commenta l’incontro con il Capo del DAP, Carlo Renoldi, e il direttore generale del personale, Massimo Parisi.

Da anni la deputata si è mobilitata, insieme al sindaco di San Gimignano Andrea Marrucci, per sollecitare l’intervento del Dap sul carcere di Ranza, anche presentando un’interrogazione alla ministra delle Giustizia, Marta Cartabia. Da sempre, infatti, il carcere di Ranza sconta non solo problemi di sovraffollamento e la cronica carenza di personale penitenziario, ma anche gravi ed evidenti criticità strutturali dovute alla logistica. L’amministrazione comunale di San Gimignano, in sinergia con la direzione del carcere, ha fatto predisporre un progetto preliminare per l’estensione della rete gas metano e dell’acquedotto a servizio della struttura carceraria, per risolvere definitivamente queste due croniche carenze. Progetto che, però, non ha ancora avuto il via libera dal DAP e rispetto al quale, adesso, sono allo studio anche ipotesi alternative.

“Oggi ho consegnato ai dirigenti del Dipartimento, anche a nome del Sindaco che non ha potuto garantire la sua presenza, un dossier con tutta la documentazione predisposta dal Comune che riassume la questione idrica ed energetica e gli eventuali interventi strutturali necessari – spiega Cenni -. Adesso è quanto mai necessario che il percorso non si fermi e che si continui nel solco della collaborazione. La sicurezza e l’adeguatezza del carcere di Ranza, come delle altre strutture carcerarie, sono imprescindibili per una Paese civile: mi auguro che le criticità saranno risolte quanto prima, compresa la garanzia del presidio medico h24 indispensabile per una valida assistenza alla popolazione carceraria”.

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