“La Cattedrale è una Chiesa, non un museo: come si fa a rinunciare ad un bene pubblico di tale portata?”, chiede sui social una delle protagoniste della vicenda

L’ingresso nella Cattedrale è consentito solo in determinati orari e a pagamento“. E’ quello che si sono sentite dire due donne che, nel pomeriggio di Natale, volevano entrare nel Duomo di Siena. A raccontarlo, sui social, una delle due protagoniste della vicenda, che, adirata, si chiede se sia giusto che ci siano queste regole per accedere a quello che è a tutti gli effetti un bene pubblico.

“Ieri pomeriggio con una amica abbiamo provato ad entrare in Duomo a Siena – racconta la donna -. Ci é stato detto che l’accesso é consentito in determinati orari e solo a pagamento (biglietto comprensivo di visita al museo dell’Opa, al Battistero e alla Cattedrale). E, poiché la biglietteria era chiusa, non è stato possibile entrare. ‘Mi scusi ma la Chiesa non é mai accessibile in modo gratuito?’ ho chiesto a chi stava di guardia all’ingresso. ‘Si é possibile entrare gratuitamente solo durante la celebrazione della Messa, ma si può stare solo rigorosamente seduti nella panca‘ mi ha risposto prontamente. Ed ha aggiunto: ‘Signora non ha letto le regole nel sito internet? La Cattedrale é un museo e, come tale, l’ingresso va pagato!'”

“Spontaneamente – continua – mi é arrivata una vampata alla testa e ho reagito: ‘Guardi, capisco, in realtà la Cattedrale é una Chiesa e non un museo ed è sempre stata un bene comune, un luogo di culto, uno spazio per la comunità’. Ma niente, parole al vento! So che potrei aver scoperto ‘l’acqua calda’ (come si é soliti dire quando una realtà è ormai appurata come tale), ma la domanda mi sorge spontanea: come si fa, in qualità di cittadini, a rinunciare (silenziosamente) ad un bene comune di tale portata, nonostante quanto a noi riconosciuto dalla Convenzione di Faro?”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui