WWF Siena, Martino Danielli: ”Stiamo cercando di risolvere un problema effettivo, che riguarda tutta la Toscana”
Il dibattito pubblico circa il disboscamento nell’area senese e toscana è più che mai vivo dopo l’annullamento della Granfondo del Castello di Monteriggioni, gara ciclistica che avrebbe dovuto tenersi il 19 marzo ma che è stata rimandata a causa del mancato accordo tra l’organizzazione ed alcuni proprietari dei terreni in cui avrebbe dovuto passare la gara. Il Comitato Silvicoltori ha infatti richiesto che fosse riconosciuto pubblicamente che la manifestazione si sarebbe svolta anche grazie alla corretta e attenta conservazione dell’ambiente e della viabilità svolta dai proprietari dei terreni, ma gli è stato negato.
Il WWF Siena, che partecipa ai lavori del Coordinamento per la Montagnola Senese (protagonista di molti degli appelli in favore della conservazione e del non sfruttamento intensivo dei boschi dell’area), si è espresso ai nostri microfoni in merito alle recenti dichiarazioni sulla stampa del Comitato Silvicoltori: ”Come WWF siamo molto perplessi dalle ultime dichiarazioni uscite e non riusciamo a capire a che cosa si riferiscano. Siamo radicati sul territorio da molto tempo e stiamo cercando di risolvere un problema effettivo sulla Montagnola; questo tipo di attacchi non molto chiari a mezzo stampa e non solo, di cui però non si capisce la materia del contendere, ci lasciano molto perplessi. – Ha detto Martino Danielli, attivista di WWF Siena.
Secondo WWF Siena il problema del disboscamento intensivo non riguarda solo la Montagnola senese, ma tutta la Toscana: “Un esempio tra tutti sono i recenti tagli nel territorio del Chianti senese, che hanno visto la distruzione di habitat di pregio e di emergenze storico culturali. – Spiega Danielli – un taglio effettuato nel Comune di Gaiole in Chianti è andato ad interferire con un habitat importante e con una vallata che contiene uno scrigno di biodiversità, il torrente delle pozze di lecchi, che nei prossimi mesi vedrà acuirsi i problemi legati al caldo dell’estate (la siccità) perché sui versanti intorno non c’è più la copertura vegetale adeguata”.
“Le responsabilità sono in primis della regione Toscana. – Ha concluso Danielli – noi puntiamo il dito (prima che sui proprietari terrieri, o sulle ditte boschive) sulla politica a livello regionale, in particolare l’assessore all’ambiente e l’assessore all’agricoltura e foreste, che dovrebbero mettere mano ad una legge regionale e ad un regolamento che non possono e non sono in grado di proteggere l’ambiente dell’habitat boschivo, che è fondamentale per la biodiversità.”
L’intervista completa a Martino Danielli.