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“Quest’estate? Regole troppo rigide, lavorare era difficile”

Con il lockdown imposto dall’emergenza sanitaria, anche il settore degli eventi ha dovuto bruscamente interrompere le attività. “È sempre stato il mio lavoro, quando ho appreso che non avrei più potuto farlo, l’ho vissuta con grade dispiacere, che alla fine si è trasformata in rassegnazione” spiega il dj Dario Migliorini. Molti gli eventi annullati e per chi lavora anche fuori da Siena è stata dura: “La cosa che manca di più da Dj è il contatto con il pubblico le serate in giro per l’Italia ed altri stati – afferma il dj Leonardo Tolu – a marzo avrei dovuto iniziare una nuova serata tutti i mercoledì a Milano, ed il secondo Venerdì di ogni mese sarei dovuto volare a Londra; per chi è abituato a girare tanto la costrizione in casa è terribile”.

Quando il tasso dei contagi sembrava diminuito a fine maggio, i decreti prevedevano la riapertura delle discoteche, scelta che ha scatenato molti dibattiti, visto che inevitabilmente questi sono luoghi di assembramento. Il 16 agosto, a fronte dell’ aumento dei focolai e dei contagi, è arrivata la nuova disposizione di chiusura che tutt’ora permane. Maurizio Morgantini, dj de La Combriccola del Disco, commenta questa decisione: “Le discoteche questa estate non dovevano riaprire, troppe direttive da rispettare. I ragazzi sono stati molto rispettosi delle regole, ma dovevano essere gestite come non è stato fatto. Ad ora so che è stata prevista una data di riapertura nel 2021, che spero venga rispettata, ma dipende tutto dalla situazione mondiale“.

Anche Dario Migliorini, dj che ha più volte collaborato con la Capannina vede nella riapertura di questa estate “solo un goffo tentativo di ridare speranza“. Di tutt’altro avviso è il dj Leonardo Tolu: “Questa estate sono stato resident DJ per il mese di agosto in Costa Smeralda, per la precisione al The Box di Poltu Quatu. Sinceramente ho vissuto questa esperienza lavorativa in serenità, rispettavamo tutte le precauzioni del caso, indossavamo tutti sempre le mascherine e l’uso degli igienizzanti era costante. Trovo irresponsabile far passare le discoteche e chi ci lavorava come untori.”

Nello specifico a Siena, anche le contrade hanno risentito di queste disposizioni, tant’è che non è stato possibile organizzare le classiche cene con musica, dove spesso viene chiamata La Combriccola del Disco ad intrattenere: “Per quanto riguarda le contrade cala un velo di nostalgia. Siamo tutti di Siena, contradaioli che frequentano e quando ci siamo ritrovati a dovere farne a meno è stato molto doloroso – spiega Maurizio – durante le feste in contrada abbiamo fatto dei video che, in questo periodo, sono stati pubblicati nella pagina Instagram, ma è un argomento che mette malinconia”.

Alcuni dj, nonostante le disposizioni che non hanno dato modo di svolgere la loro attività con continuità, si sono organizzati in modo originale per seguitare comunque con il loro lavoro e per provare a far vivere agli ascoltatori momenti di spensieratezza. Maurizio Morgantini, per esempio, spiega come si è organizzata la Combriccola del Disco: “Ci siamo adattati con le dirette Instagram, Facebook e tramite il nostro sito. Sono fortunatamente state molto seguite e siamo riusciti ad aumentare followers e visibilità alle varie pagine. Abbiamo avuto modo anche di monetizzare qualcosa, non grandi numeri, però nel nostro piccolo siamo riusciti a fare qualcosa. Attualmente stiamo prevedendo qualcosa di virtuale per capodanno, ma non vi svelo niente! Finito tutto, sono convinto che i social saranno fondamentali per una ripartenza perché sono la nuova realtà delle feste e delle discoteche”. Anche Leonardo Tolu ha visto nelle dirette la via per affrontare la monotonia del primo lockdown: “E’ iniziato tutto per gioco, i primi giorni mi seguiva una cerchia ristretta di amici, fino ad arrivare ad oltre 7000 visualizzazioni quotidiane, utilizzando anche il canale Mixcloud dove propongo alcuni miei set, sono delle demo da cui si può intuire la musica che propongo. Nonostante ciò, per come ho impostato il mio lavoro, non ritengo che le dirette siano utili, mettere la musica senza un pubblico davanti è difficile, credo si perda la vera essenza del nostro lavoro. L’essenza del dj è quella di capire che disco mettere in un determinato momento, ma senza vedere le reazioni del pubblico è impossibile. Attualmente, insieme ad una delle agenzie di organizzazione eventi digitali più importanti in Italia sto lavorando alla realizzazione di un App che riguarda la musica da utilizzare nelle attività commerciali e non solo”.

Oltre ad aver utilizzato i social, Leonardo ha avuto la possibilità di collaborare con l’attore Jerry Calà e con il brand Don the Fuller Jeans per la realizzazione di una playlist: “Insieme abbiamo individuato il film Vacanze di Natale ’83, dove Jerry è uno dei protagonisti, da li ho selezionato una serie di brani che caratterizzavano il film, devo dire che sono molto soddisfatto per il risultato ottenuto, abbiamo avuto più di 30000 visualizzazioni“. Dario Migliorini, al contrario, spera che i social, al momento del via libera agli eventi, non saranno più i protagonisti: “Hanno aiutato, in questo periodo di stop, a mantenere viva l’idea della nostra attività, ma dal momento in cui ripartirà l’organizzazione degli eventi, mi auguro che i social passeranno in secondo piano“.

Di seguito la video intervista per Gazzetta di Siena al dj Maurizio Morgantini e al dj Dario Migliorini:

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