Tertium Datur: “Siena può essere più accogliente e deve evitare scenari urbani di conflittualità e di degrado materiale”

Attraverso un lungo post su Facebook, il gruppo Tertium Datur ha parlato del “problema” migranti senza fissa dimora o in attesa di pasti o di appuntamento con l’Ufficio Immigrazione della Questura.

“Tertium Datur non si gira dall’altra parte. Sono esseri umani spesso in condizioni disperate, provenienti da paesi devastati, che hanno compiuto viaggi a dir poco traumatici per arrivare qua – afferma il gruppo -. Questa consapevolezza e l’invito a restare umani non sono però sufficienti: Tertium Datur legge, ascolta e percepisce una parte di cittadinanza esasperata, arrabbiata e qualche volta pungolata da ‘haters di professione’“.

“Tertium Datur non nega i disagi e le difficoltà che si possono provare di fronte a spazi urbani sporchi e disperazione errante, senza supporti e interventi adeguati ad evitare la guerra tra poveri, tra cittadini e cittadine dello stesso mondo. Tertium Datur punta il dito sulle Istituzioni locali e nazionali. Su una politica dell’accoglienza e dell’integrazione insufficiente, punitiva, respingente, che crea clandestini, alimenta caporalato, potenzia irregolarità e disumanità. Sul volontariato una tantum, sulle amministrazioni del centrosinistra che negli anni precedenti hanno gestito in maniera miope e ‘conveniente’ fenomeni sociali che non si fermano con belle parole o con due pattuglie di Municipale”.

“Tertium Datur chiede il potenziamento dell’accoglienza. Chiede un piano pubblico sull’emergenza migranti e sull’emergenza freddo per i senza tetto. Chiede di utilizzare le risorse necessarie e disponibili per limitare i danni enormi dei Decreti Salvini e di dotare la città di servizi e di reti di risorse adeguate”.

“Diciamo no al girarsi dall’altra parte e al bieco disegno di usare la rabbia dei cittadini in chiave elettorale. E diciamo no al pietismo e alle belle parole che durano il tempo di un like sui social. Fatti, non silenzi o parole vuote. Siena può essere più accogliente e deve evitare scenari urbani di conflittualità e di degrado ‘materiale’ (sporcizia, rifiuti, esseri umani che dormono in terra) pronto all’uso per odiatori seriali o compassionevoli buonisti”.

“L’attuale governo della città si gira dall’altra parte e lo fa consapevolmente e ad arte – conclude -. Aspetta lo scoppio dei conflitti e soffia sulla indignazione e sul livore di parte della cittadinanza. Disinneschiamo questo meccanismo e pretendiamo soluzioni concrete, umane, strutturali”.

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