giani_zona_rossa_siena
giani_zona_rossa_siena

La dura nota di Potere al Popolo di Siena

“Chi oggi è al centro dell’inchiesta sugli accordi criminali, voleva tenere Potere al popolo! fuori dal consiglio regionale. Dimissioni di Giani e nuove elezioni!”. Così una nota di Potere al Popolo Siena.

“Ledo Gori – scrive Pap -, il capo di Gabinetto di Giani indagato per corruzione, avrebbe aiutato gli industriali del distretto conciario di Santa Croce sull’Arno nel facilitare gli scarichi nocivi, in cambio di un appoggio di questi ultimi alla sua campagna elettorale e alla sua nomina come capo di Gabinetto. Un sistema che ha avuto come risultato lo sversamento di scarti inquinanti in varie zone della Toscana, con un risparmio per i conciatori coinvolti di circa 28 milioni di euro. Ben 8mila tonnellate di questi fanghi sono stati utilizzati per la costruzione del nuovo tratto della strada regionale 429 tra Empoli e Castelfiorentino. Come risulta dalle intercettazioni, infatti, il suo ruolo nella campagna regionale di Giani era quello di drenare voti alla sinistra del PD, citando esplicitamente Potere al Popolo.  Il mezzo è stato la lista civetta Sinistra civica ecologista, promossa da una parte di Sinistra Italiana e da Mdp, il partitino di Rossi, che serviva semplicemente a far confluire voti verso la coalizione di Giani.  Altro che “scongiurare il pericolo della destra”: dalle intercettazioni emerge chiaramente come gli amministratori Pd, legati ai conciatori in odor di ndrangheta, avrebbero lavorato per escluderci dal Consiglio regionale, garantendosene il controllo totale senza opposizioni scomode”.

“D’altronde – prosegue la nota – siamo l’unica opposizione disposta a mettere il bastone tra le ruote al partito degli affari. Le altre “opposizioni” sembrano invece non rappresentare un pericolo per questo intreccio di interessi, forse per atteggiamenti ambigui nei confronti della ‘ndrangheta e dell’imprenditoria (vedi le numerose inchieste che riguardano la destra, Fratelli d’Italia in testa), o perché ormai assorbiti in un centrosinistra a trazione PD (indistinguibile dalla destra anche in termini di trasparenza e corruzione), come il Movimento 5 stelle.  Potere al popolo invece lotta da sempre contro l’intreccio tra imprenditoria e mafia, in particolare contro il ricorso selvaggio all’appalto, voluto tanto dal centrosinistra quanto dalla destra, dove prolificano le infiltrazioni mafiose. Dalle carte dell’inchiesta risulta infine evidente la responsabilità politica del PD: Ledo Gori collabora con Giani come prima aveva collaborato con Rossi. Se le accuse della magistratura dovessero trovare conferma, come Potere al popolo! chiederemo le dimissioni di Giani e il ritorno alle urne. Fermiamo lo scempio dei nostri territori e le infiltrazioni criminali!”

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui