Avevano vinto insieme la Seconda Categoria nell’anno del Covid. La stagione appena terminata è invece culminata con la retrocessione

Si separano le strade tra la Poliziana e il direttore sportivo Gabriele Cardia. Una scelta sicuramente dolorosa, maturata dopo cinque anni di rapporto interrotto “per impegni personali lavorativi”, fa sapere la società di Montepulciano. Il club, nemmeno venti giorni fa, pareggiava a reti bianche nel playout giocato a Pianella e, a causa della peggiore posizione in classifica al termine della regular season, era retrocesso in Seconda Categoria; tre anni fa, Cardia era stato il deus ex machina della squadra che – alle porte della pandemia e dello stop dei campionati – occupava il primo posto di quella stessa divisione, a +1 sull’Atletico Piazze, e che per questo fu considerata la vincitrice finale. Il CRT poi decise di promuovere entrambe le società: ironia della sorte, al termine della stagione corrente, entrambe sono tornate insieme da dove erano venute.

L’ormai ex ds biancorosso ha affidato al suo profilo Facebook le parole per salutare l’avventura dell’ultimo quinquennio: “Nel calcio arriva sempre il momento degli addii, quel momento in cui un ciclo, per quanto bello, per quanto duraturo, per quanto vincente ed avvincente e legato a degli affetti si conclude – ha scritto -. Gli addii a volte sono dolorosi, a volte liberatori, a volte invece ti lasciano indifferente. Per me invece un addio spesso rappresenta comunque sia un’opportunità, quella saggia ed opportuna decisione che deve arrivare in tempo prima che qualcosa si rompa per sempre, lasciando cicatrici indelebili e rovinando ciò che ha più valore al mondo. Credo infatti che i veri valori nella vita siano i rapporti tra le persone vere, indipendentemente dall’ambiente dove questi si sono creati. Voglio dire grazie a chi mi ha dato l’opportunità di fare, di vincere, di perdere e di sorridere o di piangere ma di avere comunque grandi emozioni. Presidenti o consiglieri, allenatori o giocatori tifosi e genitori e chi più ne ha più ne metta. Nessuno escluso“.

“Auguro a tutta la Poliziana di domani – continua – e a chi ne farà parte tutto il bene del mondo come ho sempre fatto in questi 5 anni passati insieme, dove per alcuni avrò fatto poco e per altri tanto, per altri ancora il giusto e per alcuni persino troppo. Io invece ritengo non ci sia una misura, ma che semmai ho dato tutto quello che mi diceva di dare il mio cuore in quel momento, senza rimpiangere niente, nemmeno gli errori purché siano poi la tua esperienza e perché si sa, chi cammina può inciampare… mentre a chi guarda rimane facile criticare. Ma anche questo fa parte del calcio e va saputo accettare serenamente. Si volta pagina – conclude – alla ricerca di nuovi stimoli, quel qualcosa di diverso che può ancora farti crescere professionalmente nel mondo del calcio, quel qualcosa che rende questo sport il più bello al mondo e così dannatamente affascinante e ammaliante da non riuscire più a farne a meno“.

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