Il giocatore giallorosso fa il punto della situazione in vista del prossimo impegno di campionato

“A Poggibonsi si è trattato per me di un ritorno. Avevo giocato qui una stagione nella formazione Berretti. Fu un anno transitorio, ma comunque formativo. Nel mio percorso giovanile ho disputato anche un campionato Primavera nella Fiorentina, dove vedevo poco il campo, perché mi sedevo in panchina per far spazio a un centravanti come Babacar. Nemmeno Bernardeschi giocava quell’anno”.

A fare il punto della situazione in casa giallorossa è Manuel Bianchi.

Dopo un periodo buio, mi sono rilanciato in Prima Categoria e poi in Promozione alla Lastrigiana, dove vinsi il girone e il titolo capocannoniere con 19 reti.

Conoscevo il blasone del Poggibonsi, quindi è stato più semplice tornare qua. Sapevo inoltre le ambizioni della Società. Il mio è stato un inserimento in discesa grazie al feeling con alcuni compagni e alla presenza del mister, che già mi aveva allenato.

Questa estate a malincuore avevo rifiutato la proposta del Poggibonsi per ragioni di lavoro. In quel periodo avevo altre priorità, ma promisi al Direttore che se un giorno avessi potuto allenarmi alle ore 15.00, sarei venuto a piedi. Per impegni lavorativi in questi anni ho spesso declinato proposte anche dalla Serie D.

Questo giorno alla fine è arrivato ed eccomi qua a vestire la maglia del Leone. Non svolgo più l’attività di magazziniere, quindi l’incompatibilità con la mia presenza al campo è venuta meno. Attualmente il calcio è il mio impiego principale.

In queste prime quattro gare i risultati ci hanno sorriso. Certamente stiamo affrontando un campionato particolare, dove ogni gara fa storia a sé e dove di settimana in settimana si deve ripartire da capo.

Non possiamo mai basarci su quello che succede nella partita precedente. Gli avversari sono competitivi e vogliono dire la loro.

Il Signa 1914 è una squadra ostica, che fa della grinta e della cattiveria le sue armi. Hanno una formazione giovane, ma allo stesso tempo fisica. Noi non possiamo permetterci cali di tensione, perché ogni compagine desidera ritagliarsi un ruolo da protagonista. Il Poggibonsi deve dimostrare ogni domenica sul campo di essere più forte.”

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