Le parole del preparatore atletico del Poggibonsi: “Quest’anno tutto è stato anomalo. Ci siamo trovati a lavorare con ragazzi reduci prima da sette mesi di inattività e poi da altri sei”

“Il turno di riposo non tocca a tutti nello stesso momento. Penso che il Poggibonsi su questo aspetto abbia avuto fortuna, perché la sosta per noi arriva a circa metà del cammino, in una porzione di stagione dove possiamo tirare un po’ il fiato. Nelle ultime settimane siamo incappati in problemi di varia natura e acciacchi fisici, quindi questi quindici giorni ci faranno riossigenare in vista del rush finale”. Sono le parole di Yuri Balestri, preparatore del Poggibonsi calcio.

“Quest’anno tutto è stato anomalo. Ci siamo trovati a lavorare con ragazzi reduci prima da sette mesi di inattività e poi da altri sei – prosegue – Nel momento del secondo stop ci siamo riuniti con il gruppo in videochat per sostenere degli allenamenti di forza, più altri lavori aerobici svolti singolarmente all’aria aperta. Naturalmente allenarsi da soli non ha nulla a che vedere con la partita e con il gioco del calcio”.

“Questi piccoli lavori – dice – però hanno prodotto dei benefici, anche se ovviamente, svolta una nuova preparazione, i giocatori con un fisico più possente possono aver sofferto maggiormente rispetto a quelli più leggeri dal punto di vista muscolare. È importante instaurare un rapporto di rispetto tra il Preparatore Atletico e la squadra. Avendo giocato a livello dilettantistico, mi sono trovato in precedenza dall’altra parte della barricata, quindi comprendo i sentimenti dei calciatori. Cerco di comportarmi da sergente di ferro, perché so che il lavoro porta loro vantaggio, anche se sul momento la fatica che provano li porta a non amarmi particolarmente. Con Stefano Calderini ormai siamo come marito e moglie. Questa è la nostra undicesima stagione insieme, avendo iniziato nel 2011-2012 nel Fiesolecaldine”.

“C’è grande sintonia tra noi – aggiunge – , anche perché abbiamo lo stesso spirito combattivo. Lo considero un allenatore molto preparato, sia sotto il profilo tattico, sia per quello che è il mio compito. Dopo undici anni, ci basta un solo sguardo per capirci. Programmiamo gli allenamenti insieme, associando la parte tecnico-tattica più adatta con i carichi fisici che faccio eseguire io. A Poggibonsi abbiamo trovato un ambiente che si addiceva alle nostre caratteristiche, cioè un ambiente di rinascita. Abbiamo potuto dire la nostra su quale strada intraprendere. La Società è venuta incontro alle nostre idee e noi ci siamo adeguati alle esigenze del club”.

“In questo finale di stagione – conclude – si presenterà l’ulteriore incognita del clima. Nessuno è abituato a giocare partite chiave a giugno. Fino ad oggi siamo stati graziati dal meteo, perché non è mai stato caldo vero, eccezion fatta che nella gara di Terranuova Bracciolini. A breve dovremo scendere in campo accompagnati da 35-40 gradi. Il lavoro grosso dal punto di vista atletico è già stato sviluppato; adesso siamo entrati nella fase del mantenimento della migliore condizione.”

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