Il commento dell’assessore all’istruzione dopo che la Asl si è opposta alla condivisione degli spazi tra il Piccolomini e il Franci
“L’Istituto Franci è stato poco lungimirante, adesso per me la questione è chiusa“. Con queste parole l’assessore all’istruzione Paolo Benini commenta il no della Asl alla condivisione degli spazi tra il Piccolomini e il Franci che avrebbe evitato ad alcune classi del liceo classico di dover svolgere le lezioni a Montarioso.
“Ho proposto alla Franci di occupare gli spazi di Montarioso – afferma l’assessore, ripercorrendo la vicenda -, in modo tale da lasciare libere delle aule del vecchio palazzo del Piccolomini. Anche perchè il Franci è un’università e quindi è possibile svolgere le lezioni in sedi diversificate. Ma l’Istituto, con poco altruismo e poca lungimiranza, si è sempre opposta alla soluzione di Montarioso. Il motivo? Ci sono delle attività collettive che a loro avviso non potrebbero essere svolte con due sedi separate, ma basterebbe organizzare in modo diverso l’orario, effettuando le lezioni individuali la mattina e quelle collettive il pomeriggio, ad esempio”.
“E’ così che siamo arrivati all’idea della convivenza tra Piccolomini e Franci- spiega Benini -. La Asl ha espresso la sua contrarietà per alcune aule ed io non posso spostare solo una parte degli studenti. La realtà è che il Franci non ha mai voluto rinunciare a niente, ci hanno offerto delle soluzioni che sapevo non avrebbero portato da nessuna parte, anche se ho tentato di giocare la partita in ogni caso. Mi opporrò a qualunque tipo di accordo stragiudiziale, perchè non posso accettare il comportamento ambiguo tenuto dall’Istituto fino ad ora”.
“Inoltre sindaco ha nominato Miranda Brugi nel consiglio di amministrazione ormai da due mesi, ma non è arrivata la ratifica – racconta l’assessore -. Secondo la presidente Carli la colpa è del ministero, ma è evidente che non è un fatto casuale. In secondo luogo, sono stati fatti dei consigli di amministrazione non tenendo conto che il Comune che aveva un solo rappresentate, è una scorrettezza che viola l’articolo 1 dello statuto, che sancisce che ci deve essere un’interlocuzione positiva tra amministrazione comunale e Franci”.
“Un’azione di questo genere rallenta anche il processo di statizzazione – conclude Benini -. Se la Franci dovrà rimanere in quei locali lo farà a suo titolo, autofinanziandosi. Non siamo interessati ad interagire con chi viola l’articolo 1 della statuto“.