In una nota, Potere al Popolo punta il dito: “è molto più conveniente soffiare sul fuoco, cercando di dividere, che riconoscere gli errori”

Anche Potere al Popolo interviene sui fatti avvenuti nella notte di Ferragosto tra Piazza del Mercato, Salicotto e Piazza del Campo e lo fa focalizzandosi sulla situazione giovanile.

“Dopo anni di mancanza di adeguate politiche giovanili – afferma in una nota Potere al Popolo – di desertificazione sociale e culturale, di totale mancanza di spazi sociali adeguati per gli adolescenti e non solo, ci troviamo nella situazione in cui gruppi di giovanissimi vagano per la città, senza meta, con l’unica prospettiva di consumare fiumi di alcol e droghe e “chiedere attenzione”, compiendo gesti distruttivi. Naturalmente questo non può che confliggere con gli interessi dei residenti, creando contrapposizioni artificiali, tra chi invoca il diritto a vedere tutelati i propri beni, magari acquistati a fatica con un mutuo o a rate, e a riposare dopo una giornata di lavoro e chi viene emarginato ed escluso da una città ormai a misura di benestanti, turisti o anziani”.

“Si tratta di una situazione esplosiva – continua la nota – coltivata con cura da chi amministra (e chi ha amministrato in passato) la città e che, con l’aiuto della stampa, i politici locali stanno cavalcando il più possibile. D’altra parte siamo sotto elezioni, ed è molto più conveniente soffiare sul fuoco, cercando di dividere, tra contradaioli e non, italiani e stranieri, giovani e vecchi, senesi e di provincia, che riconoscere gli errori, affrontare il problema delle diseguaglianze sociali sul territorio e superare la militarizzazione con la socializzazione. Perché per costruire consenso e fare propaganda è molto più facile creare divisioni profonde e dare soluzioni di pancia, magari incitando i cittadini a farsi giustizia da soli”.

Nella nota, compresa anche la proposta del partito: “Molto più semplice rispetto a ciò che proponiamo noi, ad esempio:

– apertura immediata di spazi sociali comunali, anche da autogestire, dando quindi responsabilità ai ragazzi; 

– stanziamento immediato di fondi per iniziative sociali e culturali che coinvolgano e interessino i giovani, anche nella fase di progettazione; 

– progetti pluriennali per iniziative di strada e operatori sociali diffusi e presenti costantemente”.  

“Questo – conclude la nota – sarebbe realizzabile nel giro di pochi mesi ed altre esperienze urbane hanno dimostrato che funzionano, se accompagnate naturalmente da politiche socio culturali di medio e lungo periodo efficaci. Ma alla politica locale non interessa, evidentemente, risolvere il problema, molto più comodo avere dei potenziali elettori esasperati a cui mostrare il dito e nascondere la luna”. 

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