Il sindaco ha rassicurato i cittadini riguardo all’ordine pubblico ma si è comunque detto amareggiato per la decisione della Prefettura

Non sembrano ancora placarsi le polemiche intorno all’ultras-gate del big match di domenica prossima tra Pianese e Livorno. Le due società toscane – rispettivamente al 1° e 4° posto in classifica -, sulla carta, si sarebbero dovute affrontare in un pomeriggio all’insegna dello sport e della sana rivalità campanilistica almeno fin quando, ormai due giorni fa, la Prefettura di Siena ha sancito il divieto totale di vendita dei biglietti alla tifoseria amaranto. Subito, mossi dal più classico vernacolo che li ha resi celebri, i gruppi organizzati ospiti avevano sparato l’ipotesi di un cambio di residenza settimanale o di un pellegrinaggio in una delle chiese di Piancastagnaio: obiettivi, entrambi, piuttosto inverosimili, ma che avranno fatto sicuramente sorridere forze dell’ordine e rappresentanti territoriali.

Il dubbio che qualche ultras si presenti sul Monte Amiata rimane però piuttosto vivo e insistente tanto che alcuni cittadini, social-mente e oralmente, hanno espresso le proprie riserve a riguardo. A far da paciere, quindi, è stato in prima persona il sindaco Luigi Vagaggini: “In relazione alle preoccupazioni per la gestione dell’ordine pubblico in occasione della partita di calcio che il giorno 20 novembre vedrà confrontarsi la locale US Pianese con la squadra dell’Unione Sportiva Livorno 1915, è mia volontà rassicurare i cittadini di Piancastagnaio, informandoli che il Sottoscritto è in costante contatto con il Questore di Siena, dott. Pietro Milone, che voglio qui ringraziare per l’attenzione e la cortesia dimostrata. Milone – ha proseguito – mi ha informato che la situazione è costantemente monitorata, assicurandomi che, qualora se ne ravvisasse l’esigenza, saranno dislocate sul territorio di Piancastagnaio tutte le forze necessarie per garantire il pieno rispetto dell’ordine pubblico”.

“Detto ciò – ha concluso – debbo però esprimere tutto il mio rammarico per il fatto che un evento sportivo quale è una partita di calcio debba essere portatrice, anziché di amicizia ed allegria come uno sport richiederebbe, di preoccupazioni e rischi. A tale proposito rivolgo il mio invito a tutte le società sportive impegnate nel campionato affinché si prodighino con le stesse energie messe in campo per ottenere i migliori risultati sportivi, per adeguate campagne di educazione e sensibilizzazione delle proprie tifoserie, in modo tale che lo sport torni ad essere solamente motivo di gioia e fratellanza”.

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