Con un provvedimento il Governo ha rimandato al 30 aprile il termine entro il quale le aziende fornitrici di dispositivi medici saranno tenute ad effettuare

“Accogliamo con favore la proroga della scadenza del termine per i versamenti al 30 aprile. Ora però chiediamo nuove norme e criteri diversi di riparto dell’eccedenza della spesa sanitaria regionale, escludendo le piccole imprese e l’annullamento delle richieste di pagamento che tanti laboratori hanno ricevuto da parte delle Regioni per gli anni compresi tra il 2015 e il 2018”. Lo hanno dichiarato Ivan Pintus Presidente di Confartigianato Toscana Odontotecnici e Francesco Amerighi Presidente CNA SNO Toscana in merito al provvedimento del Governo che ha rimandato al 30 aprile il termine entro il quale le aziende fornitrici di dispositivi medici saranno tenute ad effettuare i versamenti per ripianare lo sforamento dei tetti di spesa sanitaria delle Regioni, il cosiddetto payback.

“La nostra speranza – hanno aggiunto – è che le istituzioni ci ascoltino e comprendano le specificità che differenziano i laboratori odontotecnici dagli altri produttori di dispositivi medici. Gli odontotecnici realizzano protesi su misura del paziente che non sono comprese tra le prestazioni dei livelli essenziali di assistenza (LEA) che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro il pagamento di una quota di partecipazione (ticket). Nel realizzare le protesi – hanno proseguito Pintus e Amerighi – sono essenziali il lavoro dell’odontotecnico e le tecniche che impiega; si tratta di artigianato non di prodotti farmaceutici. Non si possono assimilare protesi su misura dei pazienti realizzate nelle nostre piccole imprese ai dispositivi medici, come quelli monouso, prodotti in serie dai colossi farmaceutici. Il payback è un meccanismo che presenta forti criticità e le imprese che stanno affrontando la crisi si trovano a dover rimborsare somme di denaro rilevanti con pesanti ricadute di carattere economico, sociale e occupazionale. Un sistema quindi che va cambiato – hanno concluso il presidente di Confartigianato Toscana Odontotecnici e il Presidente di CNA SNO Toscana – perché introduce ulteriori incertezze e quindi scoraggia gli investimenti in innovazione a danno della salute dei pazienti”.

Riguardo poi all’esistenza di accordi siglati da associazioni di rappresentanza del mondo imprenditoriale nei quali veniva accettato il meccanismo del payback, Confartigianato Imprese e CNA non li hanno mai sottoscritti.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui