La valorizzazione del patrimonio ambientale del territorio è alla base del progetto ScopriElsa, unico vincitore in provincia di Siena del bando della Regione Toscana “Cittadini responsabili a scuola e nella società”. Dalla Regione arriverà a breve un finanziamento di 5 mila euro per la realizzazione di attività di valorizzazione del Parco Fluviale dell’Elsa, sotto l’organizzazione del Comitato Civico Elsa Viva, che da anni si occupa della tutela del patrimonio naturale del parco. Un contributo che arriva in un momento delicato per il Parco Fluviale dell’Elsa, fortemente interessato dal progetto di realizzazione della centrale idroelettrica, noto come “tubone”.

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ScopriElsa: sensibilizzare tutti al rispetto del parco fluviale

Pieghevoli, brochure e iniziative per sensibilizzare tutti, cittadini e visitatori, al rispetto del Parco Fluviale dell’Elsa. Il progetto ScopriElsa, vincitore del bando della Regione Toscana “Cittadini responsabili a scuola e nella società” ha la grande ambizione di ritrovare il rispetto per l’ambiente che spesso viene a mancare per maleducazione o pigrizia. “Per raggiungere questo obiettivo saranno messe in campo diverse azioni” racconta Marcello Sacco, presidente del Comitato Civico Elsa Viva “tra cui la creazione di pieghevoli illustrativi e conoscitivi del fiume relativi a vari aspetti”.

Il primo pieghevole, incentrato sul tema della flora del fiume, è stato presentato lo scorso novembre, mentre giovedì 3 febbraio sarà presentato il pieghevole sulla fauna. “Ne seguiranno altri” racconta Sacco “sulle sorgenti, la storia, la cultura e altri ancora da definire. L’ideale sarebbe presentarli tutti entro quest’estate”.

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I pieghevoli sono realizzati in collaborazione con il Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici di Siena, “con un gruppo di esperti che aveva già condotto studi sull’Elsa, con pochi documenti scritti. Questa è stata l’occasione di mettere le loro conoscenze al servizio della cittadinanza, con dei pieghevoli scritti da persone esperte nei diversi argomenti trattati, approfondendo alcuni aspetti peculiari del nostro fiume, con un approccio scientifico e un linguaggio accessibile a tutti”.

ScopriElsa in collaborazione con associazioni e scuola

Il progetto ScopriElsa è realizzato dal Comitato Civico Elsa Viva in collaborazione con altre associazioni, tra cui Spazio 847, Arci Pesca Colligiana, Gli Amici dell’Arte e il Gruppo Archeologico Colligiano, ma ha anche il Liceo A. Volta tra i partner ufficiali. “Con il liceo Volta” racconta Sacco “abbiamo costruito un progetto formativo: gli studenti collaborano alla realizzazione dei pieghevoli, traducendoli in inglese o venendo alle serate. Le ore che spendono in questo progetto sono riconosciute come ore di formazione. Questo coinvolgimento attivo degli studenti ha rappresentato sicuramente un vantaggio per vincere il bando della Regione”.

Altri eventi in programma per il Parco Fluviale Elsa

I finanziamenti ottenuti dalla Regione consentiranno al Comitato Civico Elsa Viva di portare avanti anche altri progetti per la tutela e la valorizzazione del Parco Fluviale dell’Elsa. “Stiamo definendo altre iniziative, rese possibili dai finanziamenti in arrivo” spiega Sacco “tra cui probabilmente la ripetizione delle visite al fiume, che avevamo già fatto lo scorso anno. Sono visite gratuite che consentono ai cittadini di andare sul fiume con delle guide specializzate, in modo da poter conoscere meglio questa grande risorsa del territorio. Tutte attività che sarebbero state difficili da realizzare senza i finanziamenti del bando regionale, anche se il progetto ScopriElsa aveva già attirato alcuni sponsor privati pronti a sostenere le nostre iniziative”.

Parco Fluviale Elsa, una grande risorsa per il territorio

Il progetto ScopriElsa è stato l’unico in provincia di Siena a vincere il bando della Regione Toscana “Cittadini responsabili a scuola e nella società”. Un riconoscimento di prestigio per un comitato ancora giovane, che da qualche tempo sta lavorando per la tutela e la salvaguardia del fiume e del suo parco naturale. L’Elsa è sempre stato una grande risorsa per il territorio, forse non sempre valutata in modo corretto. “Il Parco Fluviale dell’Elsa rappresenta sicuramente un’opportunità” racconta Sacco “ma così scontata. Oggi tutti parlano del parco naturale dell’Elsa compreso in tutto il suo bacino, che va da Empoli fino a Colle di Val d’Elsa. C’è però ancora tanto da fare. Non esiste un parco fluviale che va da Colle ad Empoli e quindi non c’è una realtà unica. Adesso stanno lavorando ad un ‘Patto di fiume’, ma per costituire un soggetto unico occorre tempo e volontà”.

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Parco Fluviale Elsa, una risorsa da comprendere e gestire

Le risorse del territorio non sono sempre facili da gestire. “C’è un po’ di confusione nella gestione del parco” spiega Sacco “legata al fatto che ancora non si è ben capito se lo si vuole considerare una risorsa turistica o naturale. Se si vuole puntare a uno sviluppo turistico bisogna creare un certo tipo di infrastrutture in grado di ospitare i turisti. La scorsa estate il Parco Fluviale dell’Elsa ha ospitato più di 60 mila persone, senza offrire un minimo servizio, a partire da quelli igienici. Se, invece, si vuole adottare una politica di tipo naturalistico occorre selezionare il tipo di turismo, evitando quello mordi e fuggi da spiaggia e puntando su turisti consapevoli, che vanno a fare birdwatching, trekking e visite guidate alla scoperta della natura. In questo caso gli investimenti da fare sarebbero differenti. Il parco è una grande opportunità, che però deve essere inquadrata, compresa e gestita nel modo in cui si vuole sviluppare”.

La centrale idroelettrica rischia di danneggiare questo patrimonio naturale

Il Parco Fluviale dell’Elsa rappresenta oggi una grande risorsa per il territorio, ma rischia di subire dei danni se venisse realizzato il progetto del “tubone”, che tuttavia ha come scopo l’utilizzo di una risorsa energetica rinnovabile e pulita come quella idroelettrica. “Il progetto noto come ‘tubone’ di cui sentiamo molto parlare” spiega Sacco “capta l’acqua da San Marziale e la porta alla Steccaia bypassando il fiume e utilizzando le Gore. La centrale idroelettrica già funziona ed esiste da decenni. Era stata chiusa perché non era conveniente rispetto alle spese che comportava. Ora l’hanno riaperta perché ci sono molti incentivi nazionali ed europei che mirano a incentivare la produzione di energia verde”.

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“Noi non siamo contrari alla produzione di energia pulita o all’uso dell’idroelettrico” aggiunge Sacco “La nostra perplessità sta nel fatto che l’acqua viene deviata dal suo corso naturale per oltre due chilometri, in cui la portata sarà notevolmente ridotta. All’inizio c’era anche il rischio di un seccamento totale. Nei documenti si parlava di poter prelevare 1,2 metri cubi di acqua al secondo tutto l’anno e il fiume d’estate ne porta anche meno di 1 metro cubo. Sulla carta, quindi, avrebbero potuto seccare tutto il tratto.

Ora questa eventualità è stata scongiurata, perché nei documenti di accordo sul prelievo ci sono dei quantitativi minimi che devono rimanere nel fiume. Il seccamento totale non ci sarà, ma il flusso minimo vitale stabilito è di 200 litri al secondo, che non è ancora soddisfacente se si vuole vedere un parco fluviale con l’acqua che scorre”.

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Le Gore minacciate dal “tubone”

“Il progetto prevede poi la posa di un ‘tubone'” continua Sacco “dalla zona dello Spuntone, sottoterra, fino alla Ferriera. Anche questo è un progetto che a noi non piace, in primo luogo perché va a toccare le Gore, che dovrebbero essere valorizzate in altri modi e in secondo luogo perché toglie l’acqua da esse. Nelle convenzioni sono riportati dei minimi di acqua che dovrebbero essere garantiti nelle Gore per mantenerne l’aspetto estetico. Secondo noi, però, c’è un profilo identitario da salvaguardare, che fa parte della storia di Colle. Oltretutto, alcuni ingegneri che stanno studiando la questione hanno visto che l’energia prodotta da questa centrale idroelettrica è pari a quella di un motore diesel di 4000 di cilindrata”.

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“Ci chiediamo, quindi, se deviare l’acqua dal suo naturale corso, rischiando di rovinare il parco fluviale è davvero conveniente per produrre una quantità di energia che sicuramente non sarà sufficiente per tutta la città. Ci sembra un progetto mirato più a raccogliere fondi che non a produrre una quantità sufficiente di energia. Inoltre la centrale è privata: al Comune di Colle non arriverà neanche un euro dalla produzione di energia, ma dovremo mettere a disposizione di questo progetto delle risorse naturali che appartengono al nostro territorio”.

Contrari al “tubone” la maggior parte degli schieramenti politici colligiani

Il progetto del “tubone” ha suscitato grande perplessità tra i cittadini colligiani. L’argomento è stato più volte affrontato anche in consiglio comunale e la maggior parte degli schieramenti politici si è dichiarata contraria al progetto. “La maggioranza in consiglio comunale” racconta Sacco “si è dichiarata contraria e ha fatto anche ricorso al Tar, dal momento che la Regione ha approvato il progetto. Tutte le forze politiche in consiglio sono contrarie, tranne Su Per Colle, e a livello sociale molte associazioni stanno facendo fronte comune contro il progetto. La maggior parte dell’opinione pubblica è contraria, alcuni sono favorevoli e in molti non ne sono a conoscenza. Il nostro lavoro è quello di sensibilizzare sulla questione”.

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“Il Comune ha capito le nostre motivazioni” aggiunge Sacco “e ha fatto ricorso al Tar dopo aver fatto ricerche e approfondimenti con i loro tecnici. A metà febbraio dovrebbe esserci la prima udienza del ricorso al Tar e vedremo cosa succederà. Noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo per far capire le nostre motivazioni e per tutelare il futuro del Parco Fluviale dell’Elsa”.

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