Le dimissioni di Franco Caroni mettono a rischio una storia che, se cancellata o compromessa, ci renderebbe tutti più poveri

“Non ci fosse stata Siena Jazz non sarei il musicista che sono, e forse la mia vita umana e artistica sarebbe diversa”.

Non si placa il dibattito su Siena Jazz e sulle dimissioni dello storico Direttore Artistico Franco Caroni, con la preoccupazione da parte di molti che questa scelta metta a rischio il futuro dell’Accademia. Dibattito che travalica le mura cittadine. Ad intervenire, con un post su Facebook è il trombettista italiano Paolo Fresu, che rilancia la petizione a cui hanno già aderito, tra gli altri, nomi famosi come Stefano Bollani, Enrico Rava, Danilo Rea, solo per citarne alcuni.

“Sono stato allievo nei Seminari di Siena Jazz nel 1980 e nel 1982 – scrive Paolo Fresu -. Dal 1985 ho fatto parte del gruppo docente per 25 anni. Non ci fosse stata Siena Jazz non sarei il musicista che sono, e forse la mia vita umana e artistica sarebbe diversa. Siena Jazz è una istituzione fondamentale per la vita culturale del nostro Paese. Non è solo un seminario ma piuttosto lo scrigno della storia jazzistica nazionale ed internazionale che contribuisce non solo a creare e formare musicisti ma soprattutto a studiare e catalogare uno stile musicale che ha oltre cento anni di vita. Siena Jazz rappresenta la creatività della nostra Italia e del mondo. Le dimissioni di Franco Caroni mettono a rischio una storia che, se cancellata o compromessa, ci renderebbe tutti più poveri“.

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