Periodo di cambiamento all’interno di molte contrade che si trovano ad eleggere i nuovi rappresentanti

Aria di rinnovamento tra le contrade che si apprestano ad eleggere i nuovi capitani per il prossimo biennio, sono infatti sei i rioni che devono trovare un nuovo rappresentante. Incertezza destinata però a durare poco più, dal momento che già due contrade sarebbero pronte a trovare un sostituto.

A partire dal Bruco che presenterà questa domenica il nuovo candidato in assemblea, affidando il giudizio al popolo contradaiolo. Nella serata di lunedì il Seggio contradaiolo ha trovato il nome ideale per sostituire Simone Manganelli nella gestione del rione: Roberto Dragoni, attuale presidente del Collegio dei revisori dei conti. L’ultima parola spetta però ai brucaioli che dovranno decidere se Dragoni potrà raccogliere l’eredità di una dirigenza che ha saputo far crescere la contrada.

Nella Lupa saranno le urne invece a decidere il successore di Cesare Celesti, capitano che si porta sulle spalle il carico di due mandati in cui è riuscito a scendere in piazza solo quest’anno e che decide di ritirarsi per motivi personali. Sarà Giulio Bruni a chiedere la fiducia del popolo della Lupa, cercando così di instaurare un percorso di continuità con la gestione di Gabriele Gragnoli, artefice del cappotto del 2016.

Pronta ad andare alle urne anche la Tartuca che il 22 novembre, dalle 18.30 effettuerà una votazione con spoglio immediato (stimato per le 23 circa) presso la sala delle adunanze. Le voci vedono come candiadato prediletto Niccolò Rugani, ex mangino della contrada.

Emerge un nome anche per quanto riguarda il Valdimontone, il priore avrebbe trovato in Aldo Nerozzi il perfetto sostituto da portare in assemblea, per sottoporlo al giudizio dei contradaioli. Soluzione che si prevede possa soddisfare il popolo, visto che il suo nome non è nuovo della storia recente della contrada che lo vede barbaresco vittorioso nel 1990 e tenente di Franco Morandi quando Scompiglio e Lo Specialista si aggiudicarono il cencio nel 2012.

Ancora incerta la situazione nel Nicchio, dove Marco Bruni sta per concludere il suo mandato triennale e nella Civetta, dove Nicola Lorenzetti si era dimesso nell’agosto di quest’anno lasciando la contrada nelle mani del priore Andrea Bonacci.

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