Due volte l’anno la città di Siena si ferma per assistere al celebre Palio, la tradizionale corsa di cavalli tra contrade della città che si corre ininterrottamente dal 1644. Questa gara equestre va in scena nella celebre piazza del Campo della città toscana due volte l’anno: il 2 luglio, in onore della Madonna di Provenzano e il 16 agosto in onore della Madonna Assunta. Pur non trattandosi di una competizione di equitazione sportiva e non rientrando quindi tra le varie scommesse ippiche piazzabili online di trotto o galoppo, Il Palio di Siena può vantare un’invidiabile popolarità su scala nazionale, favorita anche dalla trasmissione in diretta tv dell’evento che attira milioni di spettatori, così come migliaia sono quelli che si assiepano sulle tribune costruite apposta all’interno della piazza senese. A concorrere tra loro ci sono le diciassette contrade della città, anche se mai tutte insieme, ed è una tradizione antichissima che trae le sue origini nel medioevo, come evento mondano dell’aristocrazia e nobiltà senese. Tuttavia la corsa a pelo come la vediamo oggi risale al 1644 e da allora appassiona chiunque.

Il fantino più vincente 

Nella storia del Palio di Siena solo due fantini hanno avuto l’onore di essere menzionati come più vincenti, conquistando ben quindici vittorie ciascuno, come nessuno mai: si tratta di Francesco Santini, detto Gobbo Saragiolo, e di Mattia Mancini, meglio noto come Bastiancino. Il primo ha vinto nelle edizioni tra il 1823 al 1853 mentre il secondo tra il 1759 e il 1779. In epoca recente è però Giovanni Atzeni, detto Tittia, ad aver vinto per la prima volta il Palio per cinque volte di fila. E il record si è concretizzato il 2 luglio 2023, data che ha segnato anche il suo decimo palio vinto.

La benedizione del cavallo 

Particolarità del Palio è la benedizione del cavallo, un momento tutto mistico dove cavallo e fantino alle 15 del giorno del Palio si recano presso gli oratori delle Contrade per cui corrono e si pongono di fronte all’altare. Il sacerdote al termine della benedizione dice questa formula: “Vai e torna vincitore!”. Questa benedizione, che porta poi alla corsa, è seguita dal controllo giorno e notte del cavallo nei giorni del Palio. Questo ruolo è affidato al Barbaresco che si assicura che il cavallo stia bene e nessuno lo infastidisca, fino a dorme nella stalla insieme a lui.

La contrada che ha vinto di più 

Non tutte le contrade partecipano contemporaneamente ad ogni edizione. E di solito nell’edizione successiva partecipano le 7 escluse dal Palio precedente più altre 3 scelte tramite sorteggio. Di queste la contrada più vincente nella storia del Palio di Siena è quella dell’Oca con 66 carriere vinte, seguita da quella della Chiocciola con 51 vittorie e la Tartuca con 48,5 (una, l’unica nella storia, condivisa a metà nel XVIII secolo con l’Onda). Ultima l’Aquila, che ha vinto solo 24 volte ed è anche la cosiddetta nonna della competizione, poiché è la contrada che non vince da più tempo, ferma nel numero di vittorie dal 1992.

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