“Operazione” Buon Governo, Ascheri: “Restauro, progetto importante per Siena e per i senesi” – L’intervista

    Mario Ascheri interviene sul progetto dell’amministrazione comunale per il recupero dell’affresco di Ambrogio Lorenzetti. Lo storico: “Il Buon Governo è talmente importante che quello che si fa per farlo conoscere meglio è lodevole e meritorio”

    Siena, nel mondo, è la fotografia di una città d’arte colma di storia e di bellezze senza tempo. Con lo sguardo fisso al futuro si stringe allora il passato per mano e le meraviglie della città diventano base speciale e uno dei simboli della ripartenza post Covid.

    È notizia di alcune settimane fa, infatti, il progetto del restauro e della ripulitura del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti: un’idea dell’amministrazione comunale che unirebbe, allo stesso tempo, scienza, cultura e turismo. Ad un intervento conservativo senza precedenti realizzato tramite una ripulitura della superficie dipinta condotta in maniera scientifica, si legherebbe la possibilità di allestire un percorso di visita unico alla (ri)scoperta dell’opera: attraverso i ponteggi utilizzati per il restauro sarebbe permesso al pubblico di osservare da vicino tutti i dettagli dell’allegoria più famosa del mondo custodita nella Sala dei Nove di Palazzo Pubblico.

    Di questo progetto Gazzetta di Siena ha chiesto opinione allo storico Mario Ascheri, stimato docente e uno dei massimi studiosi della figura di Ambrogio Lorenzetti: “C’è stata un’esperienza recente molto simile a quella di cui stiamo trattando, che unì un progetto scientifico di restauro all’ambito turistico: accadde – ricorda Ascheri – in occasione del restauro di Gavazzi alla Maestà di Simone Martini. Anche in quel caso si aprì la possibilità di vedere da vicino l’opera mentre appunto erano in corso i lavori: Gavazzi in prima persona illustrava ai piccoli gruppi di turisti dettagli e particolari. Il Buon Governo – sottolinea Mario Ascheri – è talmente importante che quello che si fa per farlo conoscere meglio, è lodevole e meritorio. Non solo per i turisti: quello che conta è che questo progetto possa rivelarsi un’occasione per far capire meglio ai senesi stessi quanto grande è il tesoro che abbiamo“.

    “È da molti anni – spiega il professore – che, come studiosi, riflettiamo sulla singolarità e sulla complessa lettura del Buon Governo. È proprio alla luce di questo che credo sia importante che i cittadini siano accompagnati, anche nel caso di una visita ravvicinata in piccoli gruppi all’affresco, da guide aggiornate che siano in grado di dire solo le cose più importanti, senza perdersi nei dettagli. Il racconto dell’opera deve essere asciutto e racchiudere l’essenziale non cadendo nel rischio di perdersi nei particolari”.

    La fama del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti ha attraversato tutti i tempi e ogni confine geografico e, questo, è accaduto non solo grazie all’oggettiva meraviglia e rilevanza estetica dell’affresco. È da sempre, infatti, che dalla Sala dei Nove del senese Palazzo Pubblico parte un messaggio: “Il Lorenzetti – ha spiegato Ascheri – ha realizzato un ciclo di affreschi unico per quell’epoca perché di carattere laico. Nell’affresco c’è l’allegoria del buon governo col grande vecchio che rappresenta il Comune di Siena, c’è la Tirannia e, infine, gli effetti del buon governo: è raro che vengano fatte rappresentazioni così. È un ciclo – continua Ascheri – che fa vedere come un governo, in questo caso quello dei Nove, assicura la prosperità ai cittadini; in che modo? con la sicurezza”.

    “Nell’allegoria non c’è mai la libertà, bensì le figure della giustizia: c’è la giustizia accanto al grande vecchio – spiega lo storico – e poi c’è la giustizia sulla sinistra. Il governo deve assicurare la giustizia che, a quel tempo, era intesa come ‘dare ad ognuno quello che gli spetta’. Gli affreschi parlano ai governatori di Siena come se dicessero: ‘queste sono le virtù che dovete seguire se volete che ci siano quegli effetti del buon governo’ e, è questo, il grande messaggio, questo vuol dire assicurare benessere”.

    Il Buon Governo porta con sé un significato simbolico enorme quello secondo il quale i governi si devono occupare del benessere della loro gente. Secondo Mario Ascheri è proprio questo il motivo per cui, del Buon Governo, si può parlare anche oggi come dell’allegoria più famosa del mondo: “L’opera ha una rilevanza senza tempo perché il messaggio che le appartiene è assolutamente attuale. A questo messaggio che sta alla base – continua il professore – oggi ne associamo un secondo: la sottolineatura dell’importanza della campagna che torna ad essere vera e propria fonte di ricchezza. La ricchezza enologica del nostro territorio, per esempio, conferma l’affresco del Buon Governo”.

    “Quindi – conclude Mario Ascheri – credo l’operazione Buon Governo, fatta con le dovute cautele, debba essere fatta e accompagnata da un’azione culturale tramite un dibattito in cui si chiarisca quali sono i punti nodali: cos’è che il cittadino deve sapere del Buon Governo? Quali sono i messaggi fondamentali che bisogna saper leggere nell’affresco?”.

    Le parole del professor Mario Ascheri

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