Da un gruppo Facebook fino alla pubblicazione di una raccolta di racconti il cui ricavato verrà devoluto in beneficenza: anche così si dipana la solidarietà

L’antologia “Oltre l’orizzonte” ha coinvolto 19 autori. E il ricavato di questa pubblicazione, uscita ad inizio maggio per Fides Edizioni, sarà donato all’Anffas (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) Alta Valdelsa.

In rigoroso ordine alfabetico questi sono i nomi dei 19 scrittori che, nella forma della fiaba o del diario, dell’intervista o della lettera, hanno partecipato con i loro testi alla raccolta: Annalisa Amoroso, Paolo Angiolini, Nadia Bassi, Nadia Boccacci, Antonella Bruschettini, Franco Burresi, Valerio Cappellini, Lorella Carli, Silvia Castellani, Emilia Anna Cavallini, Cinzia Guzzo, Camilla Lellis, Elda Lettieri, Antonella Lomonaco, Sonia Morini, Viviana Morini, Maurizio Perotto, Garcilaso Sombra e Tamara Tognetti.

A queste 19 “penne” si aggiunge una ventesima persona: Diva Martini, l’amministratrice del gruppo Facebook “Creativi e fantasia”, che ha avuto l’idea iniziale per questa iniziativa solidale. “Io non ho scritto nessun racconto, ma sono l’amministratrice di un gruppo Facebook: è cominciato quasi per gioco, all’incirca 2 anni fa. Molti degli iscritti al gruppo amavano scrivere le loro emozioni: da qui l’idea. Ho realizzato la copertina, una cosa mia. Il titolo è stato scelto insieme ai miei primi collaboratori, Garcilaso Sombra e Nadia Boccacci, tenendo conto di tante cose: a chi sarebbe stato donato e anche la voglia di nuove esperienze e nuove amicizie. Ci tengo a ringraziare tutti i partecipanti” ha affermato Martini.

“Oltre l’orizzonte” è un libro scritto a più mani e, così, anche questa intervista ha più voci. Hanno partecipato, infatti, alcuni degli autori dell’antologia per spiegare i motivi che li hanno spinti a partecipare a questo lavoro e come sono nati i racconti pubblicati.

“È stata una combinazione di amicizie incrociate che hanno attratto il mio interesse per il suo scopo ultimo: la beneficenza” ha esordito Maurizio Perotto, autore di La fata degli elfi e delle pietre parlanti. Anche per Nadia Bassi (La donna dei ricordi) la spinta iniziale è arrivata dalla solidarietà: “Il motivo che mi ha stimolata a partecipare è stato il voler essere di aiuto a quelle persone che erano state meno fortunate nella vita”.

Il fine del libro, il conoscere l’inventiva dell’ideatrice Diva Martini, la passione per lo scrivere e conoscere altre persone sono state le motivazioni anche per altri autori. Come Paolo Angiolini (La tagliola): “Conoscendo la creatività di Diva, ho raccolto con entusiasmo la sua proposta. Lo scopo, inoltre, è nobilissimo: collaboro con Anffas e conosco le problematiche. È stato bellissimo incontrare persone con un cuore così grande”. E come Nadia Boccacci (Una madre): “Diva mi ha coinvolto subito con il suo entusiasmo. E quello che mi ha spinto a partecipare al progetto è stato il fine nobile, unitamente all’amore per la scrittura e per la condivisione”. “Ho aderito subito con entusiasmo, mi piace scrivere, poi quando abbiamo deciso a chi avremmo destinato il ricavato, sono stata più convinta” le parole di Viviana Morini (Quella strana storia).

“Da alcuni anni ho sentito il bisogno di essere attiva nel sociale, in vari ambiti, per integrare gli interventi dello Stato, non sempre sufficienti a coprire i bisogni della società – ha spiegato Antonella Lomonaco (Lev e Sophia) – Ho partecipato a questa iniziativa perché conosco indirettamente le difficoltà di alcune famiglie interessate dai problemi quotidiani con figli disabili: poter contribuire a questa causa mi è sembrato importante e doveroso. È stata anche l’opportunità per stabilire nuovi rapporti d’amicizia. E, fin da subito, ci siamo sentiti uniti da un filo rosso: quello che lega le persone che si dedicano al mondo della solidarietà”.

Annalisa Amoroso (Il mio 1965) ha raccontato come è stata coinvolta: “Ero sotto l’ombrellone, nel 2019, ‘giocherellavo’ con Facebook, quando una nuova amica, Diva Martini, Iva sul social network, mi ha contattato, invitandomi a scrivere qualcosa per la realizzazione di questo libro. Lo scopo benefico mi ha convinto subito a partecipare, ma ero titubante delle mie capacità e dei miei tempi: la gentile insistenza e l’obiettivo mi hanno convinto a confermare”. Il mettersi alla prova partecipando a un lavoro a più mani è stata la molla pure per Antonella Bruschettini (Un appuntamento): “Mi è piaciuta subito l’idea di un lavoro collettivo. Il motivo che mi ha spinto è stata una sfida con me stessa: sarei riuscita a scrivere qualcosa? E il testo che ho composto è nato proprio per questa occasione: dal ricordo di una bella emozione, un invito a guardarsi dentro”.

Anche Morini ha proposto un’opera pensata per questa pubblicazione: “Il mio racconto l’ho scritto proprio per questa raccolta, è nato e cresciuto alla velocità della luce: è qualcosa che ho trovato dentro”.

“Ho scritto il racconto appositamente per questa antologia con l’intento di trasmettere spunti di riflessione ed emozioni – ha raccontato Boccacci –. Il tema della maternità mi è molto caro e ho voluto trattarlo dal punto di vista di una donna che non ha avuto la fortuna di diventare madre. Ho voluto trasmettere un messaggio d’amore e di speranza, malgrado le difficoltà della vita che, a volte, non è esattamente come ci saremmo aspettati”.

Alcuni autori hanno rielaborato testi già scritti, come Amoroso: “Il testo è stato scritto per l’occasione, a partire da un libro autobiografico: l’ho riscritto, ampliando ed approfondendo, un periodo della mia vita che ha visto un grosso cambiamento. Ho raccontato qualcosa di semplice, alla portata di tanti: un pezzettino della mia preadolescenza, trovando, nella stesura, dolci ricordi di me ragazzina conditi da quella profonda e triste malinconia, sempre compagne della mia vita, emerse in tante mie composizioni al pianoforte”.

Altri autori hanno colto la proposta di Martini per far pubblicare idee già presenti nella loro testa: “Era da un po’ che avevo in mente di scrivere un racconto – ha confidato Valerio Cappellini (I sogni dei miei nonni) – e avevo già una bozza iniziata e scritta, ma che era finita in un cassetto. Grazie a Diva, il mio racconto ha ripreso vita ed è diventato realtà. Essendo diventato nonno di 4 splendidi nipoti, ho voluto mettere in evidenza quanto sia importante conoscere il passato vissuto dai nonni e dai nonni dei nonni: un modo per vivere più serenamente il futuro dei nostri nipoti. Ho pensato di fare entrare ‘letteralmente’ i ragazzi nei sogni dei nonni come se vivessero anche loro i vari momenti belli e meno belli della vita, passando dall’infanzia e dalla guerra, facendo capire i valori della vita per crescere. Il tutto accompagnati, con discrezione, dai loro genitori. Spero di riuscire ad ampliare questo testo perché mi ha risvegliato tanti pensieri che voglio raccontare”.

E, dal ricordo di una frase della nonna è nato il racconto di Bassi: “Iniziando a scrivere è tornato il ricordo di mia nonna che mi diceva sempre: ‘Senza radici e ricordi siamo ombre nella vita’. Il mio messaggio è stato quello di far conoscere ciò che i nostri nonni hanno attraversato con la guerra, momenti che troppo poco ricordiamo: quello che è stato può sempre ritornare. Soprattutto per le donne, certe ferite sono sempre presenti, anche in tempo di pace. Un ricordo lontano per noi, ma troppo vivo in paesi dove le guerre non hanno fine”.

Alcuni scrittori hanno proposto racconti già composti: “Il mio breve brano fa parte di un progetto nato alcuni anni fa per raccontare la storia e la cultura della Valdelsa ai più piccoli” ha detto Perotto.

Anche Lorella Carli (Carla nel mio cuore), convinta dal progetto di Martini di pubblicare un libro a più mani per beneficenza, ha inserito nella raccolta un testo già scritto: “È un racconto al quale sono affezionata perché scritto in un periodo di solitudine, ma pensando in maniera positiva, atteggiamento che mi ha sempre accompagnata. Può apparire sdolcinato ma, per me, voleva e vuole essere un messaggio di fiducia e di ottimismo rivolto alle donne che si ritrovano sole e deluse dall’amore: pensare positivo, spesso, aiuta”.

Amoroso ha concluso spiegando come si è arrivati alla pubblicazione di “Oltre l’orizzonte”: “Alla fine del 2019 eravamo pronti per pubblicare la raccolta, ma il Covid ha bloccato il progetto. Dopo un anno di inattività, durante il quale io, Diva e tanti altri del gruppo ci siamo conosciuti meglio e ci siamo legati ancora di più a questa bella idea. Poi, la dipartita di uno di noi, Garcilaso, che era stato con Nadia un concreto collaboratore di Diva nella concretizzazione del progetto e, dopo un periodo di triste silenzio, adesso siamo pieni di gioia per l’uscita del volume che è dedicato anche alla memoria di Garcilaso”.

Al momento il libro viene diffuso tramite prenotazioni personali e sul gruppo Facebook https://www.facebook.com/groups/160283966035856/.

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