“Viaggio” nella nuova tipologia di didattica: il Roncalli di Poggibonsi e il nuovo Dpcm

Corridoi deserti, aule senza studenti, cartellonistica colorata per decongestionare l’afflusso dei ragazzi in entrata e in uscita dall’edificio. All’Iis Roncalli di Poggibonsi il tempo sembra essersi fermato in seguito al Dpcm del 3 novembre, che ha imposto la didattica a distanza per contenere il contagio da Coronavirus. L’attività didattica, tuttavia, va avanti, anche grazie ai dispositivi messi a disposizione dalla scuola per chi ne ha bisogno.

L’Iis Roncalli di Poggibonsi, con i suoi sette percorsi curriculari (Liceo delle Scienze Applicate, Tecnico, Tecnologico ed Economico, che si divide in Turismo, Amministrazione Finanza e Marketing, Sistemi Informativi Aziendali e Relazioni Internazionali per il Marketing) conta oggi 1090 iscritti, oltre agli studenti della scuola serale di Meccanica e Meccatronica e della Scuola Carceraria di San Gimignano (Istituto penitenziario di Ranza). Si tratta di uno degli istituti più grande della Valdelsa, con studenti che provengono dai comuni limitrofi di Colle Val d’Elsa, Casole d’Elsa, Radicondoli e San Gimignano, ma anche da Certaldo e Castelfiorentino.

Il rientro al Roncalli a settembre

Gestire il rientro in classe a settembre rispettando i protocolli di sicurezza definiti dal Miur non è stato semplice, ma l’istituto è stato ridimensionato e organizzato in modo da evitare assembramenti di ragazzi e ragazze, soprattutto in fase di entrata e uscita e nelle occasioni di aggregazione. Abbiamo organizzato gli spazi tra i banchi rispettando il metro dalle rime boccali come previsto dal Miur spiega Gabriele Marini, dirigente scolastico dell’Iis Roncalli di Poggibonsi – e abbiamo disposto la postazione del docente a 2 metri dalle prime file dei banchi”.

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Banchi distanziati al rientro a scuola

L’istituto è suddiviso in due plessi, e questo, come ha sottolineato Marini “ci ha consentito di collocare in modo opportuno tutte le classi, anche quelle più numerose, andando ad utilizzare, dove necessario, i locali previsti per i laboratori”. L’acquisto tempestivo della cartellonistica, orizzontale e verticale, ha permesso di organizzare l’ingresso degli studenti fin dai primi giorni di scuola evitando il più possibile gli assembramenti. “Abbiamo predisposto cinque ingressi al plesso del Roncalli e tre per quello del Sarrocchi in modo da deconcentrare l’afflusso dei ragazzi al mattino – spiega MariniPer ogni ingresso erano previsti poco più di 100 ragazzi, muniti di cartellino e guidati dall’apposita cartellonistica per settori. Ad ogni ingresso abbiamo predisposto un termoscanner per rilevare la temperatura degli studenti”.

Proprio il termoscanner, secondo il dirigente scolastico, ha rappresentato un deterrente e ha evitato l’ingresso ai ragazzi con qualche linea di febbre. In meno di un mese di didattica frontale, tuttavia, qualche caso positivo nell’istituto c’è stato ma, come spiega Marini “abbiamo avuto quattro classi in quarantena ma non in contemporanea”. Nessun focolaio, quindi, e la gestione del contagio è rimasta sotto controllo.

Didattica a distanza da parziale a totale

Dal 27 ottobre, in base al Dpcm del 24 ottobre, la didattica per le scuole secondarie di secondo grado è passata ad essere per il 75% in modalità a distanza e per il restante 25% frontale. “In questa prima fase” racconta Marini “abbiamo organizzato la frequenza per fasce di classi, in modo da garantire la massima sicurezza per docenti e studenti”.

Il Dpcm del 3 novembre, tuttavia, ha imposto la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori, proprio nei giorni in cui al Roncalli arrivavano i nuovi banchi previsti dal Miur. Ovviamente l’istituto si era già attrezzato, come spiega il dirigente scolastico “grazie ad alcune forniture trovate in magazzino e alla collaborazione del Comune di Poggibonsi, sfruttando anche la possibilità di fare lezione all’aperto”. L’aumento del numero di contagi su scala nazionale, però, ha spinto il Governo alla decisione di riprendere la didattica a distanza in modo completo per le scuole superiori di secondo grado.

Ritorno alla Piattaforma Microsoft 365

Così, dallo scorso 5 novembre gli studenti dell’IIS Roncalli di Poggibonsi sono tornati a popolare la “Piattaforma Microsoft 365”, già sperimentata durante il lockdown della scorsa primavera. Qualcosa, però, è cambiato rispetto a qualche mese fa. Sul fronte della didattica a distanza ci sono stati alcuni progressi a livello organizzativo. “A marzo” spiega Marini “siamo stati colti un po’ di sorpresa, ma siamo riusciti comunque ad organizzare la didattica a distanza. Ora però ci sono le linee guida del Miur, che prevedono la ripartizione della Dad per 2/3 in videolezioni sincronizzate e per 1/3 in modalità asincrona, garantendo agli studenti il diritto alla disconnessione per svolgere attività individuali. La frequenza, tuttavia, rimane obbligatoria come quella frontale. Se lo studente non si connette deve presentare una giustificazione e richiediamo un certo dresscode, proprio come se si fosse in classe”.

L’ultimo Dpcm, inoltre, prevede la possibilità di lezioni frontali per le materie scolastiche che prevedono attività di laboratorio. Nelle prossime settimane- spiega il dirigente scolastico – partiremo con le attività laboratoriali in presenza, rispettando le disposizioni ministeriali anticontagio. Per la scuola serale, al momento non ne abbiamo possibilità, mentre dalla prossima settimana ripartiranno le lezioni frontali alla scuola carceraria di Ranza”.

Didattica a distanza: Roncalli vicino agli studenti

Nell’organizzazione della didattica a distanza, tuttavia, devono essere valutate anche alcune problematiche, ad esempio il caso di studenti che non hanno dispositivi per seguire le lezioni online e la particolare situazione di studenti diversamente abili. L’Iis Roncalli di Poggibonsi ha preso parte a un progetto europeo e ministeriale che ha messo a disposizione della struttura, con la formula del noleggio, 200 portatili da consegnare agli studenti che ne hanno fatto richiesta. Le domande si basavano sul livello di Isee delle famiglie, dando modo anche a coloro che non potevano acquistare dei portatili di avere comunque un dispositivo in casa per far seguire le lezioni al proprio figlio. I portatili sono arrivati in questi giorni e, come dichiara Marini “il personale Ata è impegnato in queste ore a impostare i pc per poterli consegnare tempestivamente agli studenti, che li avranno in comodato d’uso”.

Sul fronte degli studenti diversamente abili e per quelli che hanno bisogni educativi speciali la questione è un po’ più delicata. “Dal 27 ottobre – spiega Marini – abbiamo consentito agli studenti diversamente abili di continuare a frequentare le lezioni in presenza, mettendoli in relazione con il resto della classe online. Il Dpcm del 3 novembre ci dà la possibilità di farli frequentare in presenza anche adesso che è prevista la didattica a distanza al 100%. Tuttavia, dobbiamo monitorare la situazione ed evitare il rischio di aumentare la percezione della loro diversità facendoli venire a scuola mentre il resto della classe rimane a casa”.

Didattica a distanza, quali conseguenze psicologiche sui ragazzi?

Il lungo lockdown di marzo e la delicata situazione attuale rischia di avere pesanti conseguenze psicologiche per i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado, che già vivono il particolare periodo dell’adolescenza. “Le conseguenze di questi mesi -spiega Marini – si sono già viste durante la ripartenza. Nelle classi prime si percepiva un grande senso di smarrimento, ma anche la voglia di ripartire. Il disagio si è fatto sentire anche negli studenti delle altri classi, che si sono trovati di fronte a regole più rigide (ricreazione in classe, accesso contingentato e su prenotazione al bar, divieto di accesso alle aree esterne). Tuttavia, gli studenti, come tutti noi, hanno grandi risorse e sanno adattarsi alle situazioni, anche se ci sono ferite nell’anima per le limitazioni imposte”.

Sostenere i ragazzi e la scuola

Le limitazioni imposte per contenere i contagi da Covid-19, i lockdown e il freno dell’economia non possono intaccare la scuola. La scuola – dice Marini – deve tenere insieme la comunità e mantenere vivo il rapporto tra docenti e studenti e il percorso educativo. La scuola c’è, anche se i ragazzi seguono le lezioni da casa. La piattaforma che abbiamo adottato è uno strumento potente, che mette a disposizione di docenti e studenti una vasta gamma di servizi, non solo per la didattica, ma anche per la comunicazione. Porteremo avanti il progetto del Giornalino della scuola, gestito dalla docente Elisa Tozzetti, perché crediamo che sia importante dare voce ai ragazzi. Dobbiamo imparare a sfruttare media e linguaggi. Ognuno di noi ha un suo ruolo e delle responsabilità, ma è responsabilità di tutti motivare i ragazzi a stare dentro alla piattaforma, per ricreare la stessa comunità che c’è a scuola”.

L’Iis Roncalli è pronto, quindi, per riprendere la didattica a distanza, ma con qualche rammarico. Eravamo già organizzati per garantire la didattica frontale in sicurezza al 25%” conclude Marini “per assicurare così un confronto diretto tra ragazzi e docenti. Le Regioni gialle potevano forse continuare a mantenere questa piccola percentuale di frequenza scolastica in presenza. Mi sembra semplicistico ridurre in modo generico tutte le scuole secondarie di secondo grado alla didattica a distanza al 100%”.

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