Scenografica protesta delle associazioni “Firenze Identitaria” e “Il Selvaggio Siena” a sostegno dei ristoratori

Una scenografica azione quella realizzata a Siena e a Firenze per sostenere la categoria dei ristoratori e in particolare la protesta di coloro che hanno deciso di restare aperti per cena durante questo fine settimana.

A compierla le associazioni “Firenze Identitaria” e “Il Selvaggio Siena”, che hanno realizzato e appeso dei veri e propri fantasmi nelle rispettive città, apponendo anche dei cartelli con scritto “Delivery food – Ghost Kitchen, NO ai fantasmi delle multinazionali, SI alla tradizione dei nostri ristoranti”. 

Sostenere le rivendicazioni dei ristoratori significa difendere l’economia locale e quindi la ricchezza del nostro territorio – dichiarano congiuntamente i responsabili delle associazioni – in molti non lo hanno capito, ma è in corso un vero e proprio attacco al nostro tessuto socioeconomico. Come detto dal Forum Economico Mondiale, il virus si è trasformato in un’occasione per favorire logiche globaliste, ovviamente a discapito di tutto ciò che è prossimità.”

“Dallo scorso marzo – continua la nota – la ristorazione italiana viene vessata con promesse mai mantenute, totale assenza di sostegni concreti e norme repressive che causano innumerevoli chiusure. I fantomatici “ristori” sono ridicoli: circa il 3% del fatturato, per non parlare dell’agonia delle casse integrazioni.

Inaccettabili, poi, le chiusure imposte ai locali dopo le ingenti spese sostenute per adeguarsi alle norme anticontagio. Noi vogliamo dirlo con chiarezza: i ristoranti sono luoghi sicuri e vanno completamente riaperti.”

“Le multinazionali, attraverso il digitale con la compiacenza del Governo, stanno cannibalizzando un mercato che senza le restrizioni non avrebbero potuto arraffare.

I Dpcm avvantaggiano modelli a noi culturalmente estranei, che abbasseranno la qualità della nostra alimentazione. Il ‘delivery food’ obbligato è un socio occulto per gli imprenditori: non offre nulla, non mette capitali, ma detta regole e drena dividendi.

I grandi gruppi lo collegheranno presto alle ‘ghost kitchen’: quattro mura in cui schiavi sottopagati scaldano e spediscono prodotti preconfezionati. In sostanza, la fine della ristorazione e della socializzazione.

I nostri ristoranti – conclude la nota – sono invece garanzia di ricchezza diffusa, tradizione, salute e socialità, per questo motivo ci schiereremo sempre dalla loro parte.”

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