Fattorini può vantare diverse pubblicazioni di prestigio, ma di recente è finto su “Ecology Letters”, una delle riviste di ecologie più importanti al mondo
È di un senese la firma apparsa sull’ultimo numero di ‘Ecology Letters’, una delle riviste scientifiche di ecologia più importanti al mondo. Giovane ricercatore di UniSi con già alle spalle importanti pubblicazioni all’attivo, Niccolò Fattorini è anche co-autore di uno studio avanguardistico sulle migrazioni degli uccelli.
Dopo essersi specializzato nello studio del comportamento animale svolgendo un dottorato presso l’UniSi, nell’ambito di un postdottorato presso l’Università di Milano, Fattorini ha collaborato ad un fondamentale studio, diretto dal Prof. Roberto Ambrosini, che ha dato vita al primo atlante europeo delle migrazioni degli uccelli, uscito circa un anno fa e frutto di una collaborazione internazionale fra numerose università e istituti di ricerca.
‘The Eurasian African Bird Migration Atlas’, questo il titolo completo dell’opera, studia – tra le altre cose – i determinanti eco-evolutivi della connettività migratoria di 137 specie nel sistema euro-africano, prendendo in esame oltre un secolo di dati di inanellamento. “Attraverso il progetto si è valutato come gli uccelli migratori si distribuiscono nei loro quartieri di riproduzione e svernamento e quindi come si muovono fra queste aree. – Ha spiegato Fattorini -. Europa e Africa insieme formano un sistema migratorio importante per gli uccelli, di cui fin ora non avevamo informazioni complete”.
Nel dettaglio lo studio dei movimenti di questi animali, oltre che per fini di pura ricerca, può e deve aiutarci nella conservazione di specie ed habitat. “Ovviamente, – ha spiegato Fattorini – per quanto riguarda gli animali migratori, qualsiasi cambiamento climatico o ambientale nei quartieri di riproduzione o svernamento può mettere in pericolo intere popolazioni. Se una popolazione torna a svernare in Africa, in un luogo in cui c’era una foresta che invece è stata soppiantata da una distesa di cemento, quella popolazione avrà difficoltà di sopravvivenza. In breve, le specie migratrici hanno bisogno del doppio degli sforzi di conservazione rispetto alle specie che non migrano”.
L’articolo pubblicato su Ecology Letters riguarda il primo studio estratto dall’atlante, che identifica i fattori alla base del modo in cui gli uccelli si distribuiscono quando migrano. “Abbiamo mostrato che la redistribuzione degli individui all’interno dei loro areali avviene minimizzando i costi e massimizzando i benefici della migrazione a livello energetico. Per quanto immediatamente comprensibile, questa cosa non era mai stata dimostrata a livello empirico. – Ha chiarito Fattorini.