“Per la tradizionale Gara delle Contrade e per la Gara Sociale le prospettive sono molto negative, non rimane che attendere le prossime decisioni”

Tanta neve come quest’anno non si era mai vista neanche dalle nostre parti. Monte Amiata e comprensorio dell’Abetone-Val di Luce sono ricoperti da una spessa coltre bianca che in alcuni punti oltrepassa il metro di altezza, ma nessuno può gioire per la spettacolarità di questi magnifici panorami, in quanto l’attività sciistica amatoriale è completamente ferma.

Tutti a casa dunque, perlomeno fino al 18 gennaio, dopodiché gli operatori del settore confidano in una riapertura degli impianti. Anche lo Sci Club di Siena è in attesa di conoscere quali saranno le decisioni del Governo che a breve dovrebbe emanare un nuovo Dpcm, con particolare riferimento agli sport cosiddetti invernali.

“Purtroppo, per la legge del contrappasso, abbiamo un inverno nevoso come non si registrava da anni – afferma il presidente dello Sci Club Maris Fabbrini – senza la benché minima possibilità di sfruttare questa incredibile situazione nevosa. E’ chiaro che approfitteremo di ogni piccola opportunità, per stilare un programma che preveda qualsiasi tipo di iniziativa”.

“Ci riferiamo in particolare – prosegue Fabbrini – alle uscite domenicali all’Amiata anche per i più piccoli, da organizzare di volta in volta in tempi rapidissimi. I fine settimana all’Abetone saranno più complessi, dal momento che prevedono il soggiorno in albergo e dunque una regolamentazione molto più stringente, ma laddove sia possibile cercheremo di organizzare anche questi. Per la tradizionale Gara delle Contrade e per la Gara Sociale le prospettive sono molto negative, non rimane che attendere le prossime decisioni. Allo stato attuale, con le vigenti disposizioni della Fisi, non sarebbe possibile disputarle e non crediamo che per la fine di febbraio, primi di marzo 2021, la situazione possa  modificarsi”.

Un vero peccato, non c’è che dire; tanta neve così era auspicata da tempo dagli amanti della Montagna che invece si vedono costretti a tenere gli attrezzi nei vari ripostigli o cantine. Ma chi soffre enormemente questo disagio, sono soprattutto gli operatori del Settore; basti pensare quante persone e famiglie vivono di soli stipendi stagionali, in luoghi dove la neve rappresenta una vera e propria ricchezza e fonte di vita. E’ come avere una miniera piena di diamanti e non poterli estrarre. Auspichiamoci che in breve tempo, magari prima del disgelo, si possano trovare le formule più idonee per consentire la ripresa delle attività.

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