Banca Mps, Fondazione e la città stessa al centro della riflessione di Siena Aperta

“Da tempo, come Siena Aperta, sosteniamo che il modo migliore per tutelare la città, la banca e il personale sia il ricorso alla causa risarcitoria che darebbe più forza nella trattativa. L’altra strada, quella del convincimento, con la proposta di soluzioni anche di grande contenuto tecnico, ci appare ottimistica, visti gli attori che dovrebbero accettarla (Banca d’Italia e Mef) veri affossatori, con la dabbenaggine locale, della Banca Mps”.

Si apre così l’intervento di Siena Aperta, che ricorda come “il presidente della Fondazione Carlo Rossi ha dichiarato che confida in una transazione con la banca in merito alla causa intentata (?) per il ristoro degli importi relativi agli aumenti di capitale 2008 e 2011. Il presidente informa anche che non vi sono stati contatti preliminari con la Banca ed il Mef. Infine, Rossi ritiene che occorrerà trovare un equilibrio che consenta di mantenere a Siena la (una) direzione generale e tutelare il personale”.

“Unico obiettivo condivisibile” quest’ultimo per Siena Aperta, che ricorda anche come “la Banca ha accantonato 1,9 miliardi per le cause pendenti. La Fondazione ha da sola una quota di quasi il 40% delle richieste. Quindi la possibilità di poter ottenere 750 milioni, un patrimonio possibile che può essere in parte sacrificato per un Monte dei Paschi risanato e autonomo, capace di recuperare il suo ruolo di impulso economico del territorio, non certo per soluzioni posticce e magari di breve e incerta durata”.

Un augurio – conclude infine Siena Aperta – alla nuova deputazione, che appare composta da persone di notevole capacità e professionalità. Doti necessarie in un momento forse decisivo per il futuro della nostra Banca e della nostra città”.

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