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Sempre più incerto l’esito della trattativa tra il Mef e Unicredit per il futuro del Monte

Ennesimo colpo di scena nella vicenda Mps: Unicredit non è più l’unica opzione per il futuro della Banca. Lo riporta il quotidiano “La Stampa”, descrivendo un quadro molto mutato rispetto a quando, lo scorso 30 luglio, il Tesoro si accordò con il gruppo guidato da Andrea Orcel.

Ad aver convinto il Mef a valutare un possibile piano B sono stati principalmente due fattori: le richieste sempre più alte da parte di Unicredit e le pressioni della politica. Proprio questo questo secondo elemento starebbe sempre più rilevante man mano che va avanti la campagna elettorale per le elezioni suppletive del 3 e del 4 ottobre.

Resta però da capire quali potrebbero essere le alternative in campo. Sempre secondo quanto riporta “La Stampa”, negli ultimi giorni si starebbe facendo avanti Bper, che potrebbe rilevare un centinaio di sportelli nel nord Italia e in Emilia – Romagna. Più fredda invece la pista che porta a Banca Generali. In ogni caso, non sembra essere ancora scritta l’ultima parola sul destino di Mps.

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