L’avvocato difensore esclude che siano stati falsificati i bilanci ed ingannato il mercato

Assoluzione. E’ quanto chiede la difesa di Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, accusati di aggiotaggio e false comunicazioni sociali contestate in relazione al periodo in cui sono stati al vertice di Mps, rispettivamente come presidente e amministratore delegato.

Al termine della sua arringa durante il processo in corso a Milano, il professore Francesco Mucciarelli, legale di Profumo e Viola, si è associato alla richiesta di assoluzione già avanzata dalla procura di Milano e dalle altre difese.

Oltre ai due manager, nel processo in corso al tribunale di Milano, è imputato anche Paolo Salvadori, ex presidente del collegio sindacale di Mps, per il reato di false comunicazioni sociali.

L’avvocato Mucciarelli ha escluso la possibilità che al mercato siano state trasmesse informazioni fuorvianti a partire dal restatement del 2013 con il quale il nuovo management della banca senese fece emergere le supposte perdite occulte sottostanti alla ristrutturazione delle operazioni Alexandria e Santorini.

Partendo dall’analisi della giurisprudenza della Corte di Cassazione e in particolare della sentenza delle Sezioni Unite nel caso Passarelli evidenziando gli elementi a favore degli imputati da questi ricevibili, l’avvocato ha poi dato illustrazione della completezza e trasparenza delle informazioni contenute nei bilanci Monte dei Paschi di Siena, soffermandosi anche sulla rilevanza dei prospetti pro-forma che permisero al mercato di avere contezza degli effetti delle operazioni Alexandria e Santorini nelle diverse contabilizzazioni.

Le accuse contestate a Viola, Profumo e Salvadori riguardano la presunta rappresentazione non corretta nei conti della banca dei derivati Alexandria e Santorini nei bilanci 2012, 2013 e 2014 e nella prima semestrale 2015.

Viola e Profumo sono stati ai vertici della banca dal 2012 al 2015.

I pm titolari del fascicolo (inizialmente aperto a Siena e poi trasmesso a Milano) Giordano Baggio, Stefano Civardi e Mauro Clerici hanno chiesto l’assoluzione “perchè il fatto non sussiste” per il reato di aggiotaggio contestato a Profumo e Viola e per quello di false comunicazioni sociali contestato a tutti gli imputati per il bilancio 2012 e per la prima semestrale del 2015 e l’assoluzione “perchè il fatto non è previsto dalla legge come reato” per la contestazione di false comunicazioni sociali in merito ai bilanci 2013 e 2014.

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